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Quando si può parlare di buona fede?

Categoria: Responsabilità ambientali
Autorità: Cass. Pen., Sez. VII
Data: 27/03/2018
n. ord. 14131

La buona fede acquista rilevanza giuridica soltanto se si traduce, per effetto di un fatto o una condotta altrui ed estranei al soggetto agente, in uno stato soggettivo tale da escludere la colpa di quest’ultimo, oppure se egli prova di aver fatto quanto poteva per osservare la legge, per cui nessun rimprovero può essergli mosso, neppure per negligenza o imprudenza (nel caso di specie, si trattava del rappresentante legale dell’azienda, che aveva smaltito materiale ancora contaminato da amianto confidando sulle presunte rassicurazioni circa l’avvenuta bonifica, rimozione e smaltimento dei rifiuti pericolosi).

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Leggi la sentenza

Ritenuto in fatto   1.La Corte d'appello di Ancona con sentenza 14.06.2016 confermava la sentenza emessa dal Tribunale di Ancona in data 29.10.2013 che aveva condannato il V. alla pena di 5 mesi di arresto ed C 3000 di ammenda, per aver abusivamente effettuato la raccolta, il trasporto e lo smaltimento di rifiuti pericolosi, costituiti da legname contaminato, interrandolo in un'area di circa 2000 mq. di sua proprietà, realizzando una discarica abusiva di detti rifiuti (art. 256, co. 1, lett. b) e co. 3, d. Igs. n. 152 del 2006), in relazione a fatti accertati in data 2.04.2012.   2.Con…
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