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Abbandono e discarica abusiva: quali differenze?

Categoria: Rifiuti
Autorità: Cass. Pen. Sez. III
Data: 31/01/2018
n. 4573

In presenza di un raggruppamento di rifiuti, dal quale risulti che gli stessi non sono destinati ad operazioni di recupero o smaltimento, si configura la fattispecie illecita di deposito incontrollato o abbandono, sanzionata dall’art. 192 del D.L.vo 152/2006. Con riferimento alla condotta, è sufficiente anche una condotta occasionale, consistente nel collocamento dei rifiuti in un determinato luogo, in assenza di attività prodromiche o successive. Quando tale abbandono è reiterato nel tempo, e rilevante in termini spaziali e quantitativi, il fenomeno può essere qualificato come discarica abusiva, sanzionata dal comma 3 dell’art. 256 del citato decreto. Il reato di discarica abusiva è configurabile anche in caso di accumulo di rifiuti che, per le loro caratteristiche, non risultino raccolti per ricevere nei tempi previsti una o più destinazioni conformi alla legge, e comportino il degrado dell'area sulla quale sono depositati, anche se collocata all'interno dello stabilimento produttivo; non serve, poi, che il deposito sia protratto per oltre un anno. Diversamente dall’abbandono, quindi, nella discarica abusiva la condotta o è abituale - come nel caso di plurimi conferimenti - o, pur quando consiste in un'unica azione, è comunque finalizzata alla definitiva collocazione di una ingente quantità di rifiuti "in loco".

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Ritenuto in fatto   1. Con sentenza del 13/05/2015, il Tribunale di S.M. Capua Vetere dichiarava Attanasio Antonio e Attanasio Domenico responsabili del reato di cui agli artt. 110 cod.pen. e 6 lett. lett. e) L 210/2008 - per la realizzazione e gestione di una discarica non autorizzata sul terreno sito in Baia e Latina alla via Filippo Turati mediante deposito di rifiuti speciali non pericolosi- e li condannava ciascuno alla pena di anni due di reclusione ed euro 25.000,00 di multa ed al risarcimento dei danni in favore della parte civile, disponendo, altresì, la confisca dell'area su cui insistevano…
La sentenza completa è disponibile su Membership TuttoAmbiente

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