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Buona Pasqua, ma quale Pasqua?

E’ difficile augurare una Pasqua serena tra noi privilegiati abitanti di questa terra, i quali non hanno avuto alcun merito per nascere ed abitare non a Gaza o a Charkiv, e guardano ormai distratti e un po’ annoiati dalle poltrone di casa l’ennesima strage di innocenti come se fosse un triste film, un passaggio ineluttabile prima della serata…

E anche di ambiente non si parla più, se non per ribadire la necessità (!) di risparmiare sul Green deal a favore di armi, oppure nell’assistere inorriditi ed attoniti a smantellamenti di impegni internazionali nella lotta ai cambiamenti climatici (e dell’intera agenzia USA sull’ambiente) da parte del nuovo super bullo a stelle e strisce, e persino ad essere fieri e gongolanti per il riuscito ostruzionismo agli impegni ESG (“Omnibus”) ed al recepimento delle Direttive ambientali europee.

Per sentire parlare di ambiente bisogna sperare solo in Papa Francesco o nel Re Carlo??

Tre anni fa, più o meno in questo periodo, entrava in vigore la riforma agli art. 9 e 41 della Costituzione, inserendo finalmente l’ambiente tra i principii fondamentali della medesima e tra gli obiettivi principali dell’intera iniziativa economica.

Stringiamoci attorno a questi principii, come rifugio giuridico, culturale e scientifico di fronte a quest’onda grigia in un mare di sangue.

Alla prossima settimana

Stefano Maglia:

s.maglia@tuttoambiente.it

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