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Prevenzione sicurezza lavoro e ambiente: obbligatoria?

Pochi giorni fa si è celebrato il 1° maggio, “Festa” dei lavoratori. Ma si può parlare di “festa” con oltre 3 morti al giorno sul lavoro?

E questa tragedia quotidiana avviene nonostante la disciplina sulla sicurezza sui luoghi di lavoro (DL vo 81) si basi sul principio della obbligatorietà della prevenzione, cosa invece sconosciuta per quanto riguarda quella ambientale.

Molto si potrebbe dire e scrivere sul rapporto “ambiente e lavoro” (perdonatemi a questo punto un commosso ricordo dell’amico Rino Pavanello, col quali condivisi persino la direzione della omonima rivista), ma oggi vorrei riflettere su un’altra importante ricorrenza nel mese di maggio: i 10 anni della L 68 sugli Ecoreati, che ha – tra l’altro – introdotto una specifica norma nel codice penale – la prima che risulti – che comporti sanzioni penali gravi in caso di impedimento del controllo sia in campo ambientale che di sicurezza lavoro.

Ricordiamola: “Art. 452-septies Cod Pen. (Impedimento del controllo). – Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, negando l’accesso, predisponendo ostacoli o mutando artificiosamente lo stato dei luoghi, impedisce, intralcia o elude l’attività di vigilanza e controllo ambientali e di sicurezza e igiene del lavoro, ovvero ne compromette gli esiti, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni”.

E chi può e deve essere la figura aziendale chiave in tal senso: l’HSE competente e consapevole.

A tal proposto vi segnalo due importantissimi strumenti formativi:

Alla prossima settimana

Stefano Maglia:

s.maglia@tuttoambiente.it

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