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Dalla “Sistriade” alla “Rentriade”?

12 anni fa scrissi un libro, “Grey economy: Sistriade, Ilveide e altri racconti…”, che raccontava tra l’altro la saga del “bidone SISTRI” attraverso un anno di miei editoriali dedicati, in gran parte, a quella meravigliosa favola nata ormai una quindicina di anni fa e terminata miseramente…

Sulle ceneri di quel gioello di disciplina normativa e tecnologica è nato dunque il RENTRI, la cui iscrizione per un primo numero di soggetti è già obbligatoria dal 13 febbraio. Peccato che nella notte del giorno prima si configura il peggiore degli scenari possibili: le forze di maggioranza e opposizione approvano 8 emendamenti identici alla legge di conversione del Milleproroghe, obbligando sostanzialmente il ministro dell’Ambiente a modificare le tempistiche di iscrizione al RENTRI.

Insomma: ora si parte e poi si vedrà!

In sintesi: Il RENTRI è attivo e obbligatorio dal 13 febbraio (per un primo numero di soggetti, con relative sanzioni), ma entro il 25 febbraio una legge imporrà al Ministero dell’ambiente di emanare entro il 27 marzo un nuovo DM (!) che modificherà il precedente DM 59, raddoppiando i termini di cui all’art 13.

Notare che, dati Confindustria, sono “circa 180.000 le imprese già iscritte al nuovo Registro, segno di un sistema che, pur con le fisiologiche difficoltà di avvio, è già operativo”.

Tra i problemucci che saranno generati si pensi solo a questo: se i termini slitteranno (cosa ormai certa) si dovranno usare i vecchi moduli e i vecchi formulari fino alla nuova scadenza (art. 9, comma 1, DM 59/2023) per poi riprendere a utilizzare i nuovi!

Prorogopoli” ha dunque colpito ancora!

Una nuova Never ending story? Alla prossima puntata della Rentriade

Alla prossima settimana

Stefano Maglia:

s.maglia@tuttoambiente.it

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