03/02/2025
Monitoraggio PFAS in Lombardia
Pubblicato il rapporto 2024 di ARPA Lombardia
PFAS Sostanze pericoloseARPA Lombardia ha pubblicato il Rapporto 2024 relativo al monitoraggio delle sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) nelle acque superficiali e sotterranee e negli scarichi della regione.
Il documento riporta i dati raccolti nel 2023 e in alcune campagne di rilevazione del 2024.
Gli esiti dei monitoraggi confermano la presenza in tracce di diverse sostanze PFAS senza alcun superamento dei limiti normativi, ad eccezione del parametro PFOS, per il quale, su una serie di corpi idrici superficiali, i dati mostrano il superamento del valore normativo medio, mantenendosi comunque al di sotto del limite normativo massimo. Per lo stesso parametro sono stati riscontrati casi isolati di sforamento del valore soglia nelle acque sotterranee.
Le attività di monitoraggio hanno evidenziato alcune aree del territorio che necessitano di approfondimenti. In tal senso, saranno pianificati specifici interventi di studio avvalendosi anche della collaborazione con altri Enti.
Nel 2023, sono stati presi in esame 713 campioni e su ciascuno sono stati analizzati in laboratorio 18 parametri PFAS. In particolare, ARPA Lombardia ha effettuato il monitoraggio dei PFAS nei corsi d’acqua presso 94 stazioni di campionamento con frequenza generalmente trimestrale e in alcuni casi mensile. Sono stati inoltre controllati 20 laghi. Per il monitoraggio delle falde, sulle acque sotterranee grezze prima di qualsiasi trattamento di potabilizzazione, è stata effettuata una campagna in primavera su 67 pozzi distribuiti sull’intero territorio regionale. Due campagne hanno riguardato le acque reflue, rispettivamente in primavera e autunno, coinvolgendo numerosi depuratori e scarichi industriali.
I PFAS sono composti chimici caratterizzati da stabilità chimica e termica, oltre che da proprietà idrorepellenti, che li hanno resi utili e molto diffusi in numerosi settori industriali sin dagli anni ’50. Vengono impiegati in trattamenti di rivestimento per contenitori alimentari, in tessuti antimacchia e impermeabili, in vernici, schiume antincendio, imballaggi, mobili, e anche in biocidi e prodotti fitosanitari. Il PFOS (acido perfluoroottansolfonico), sostanza appartenente al gruppo dei PFAS, è soggetto a restrizioni in Europa da diversi anni, dal 2009 è incluso nella Convenzione internazionale di Stoccolma e ne è stato eliminato l’uso nei processi produttivi.