Consiglio e Parlamento UE hanno siglato l’accordo provvisorio sulle quattro proposte di direttiva contenute nel pacchetto di misure sull’economia circolare, adottato dalla Commissione europea il 2 dicembre 2015, ed approvato dal Parlamento il 14 marzo 2017, per incentivare la transizione dell’Europa verso un’economia circolare, capace di promuovere una crescita economica sostenibile e la creazione di nuovi posti di lavoro.

Le proposte della Commissione riguardano l’intero ciclo di vita: dalla produzione e il consumo fino alla gestione dei rifiuti e al mercato per le materie prime secondarie. Le quattro direttive approvate includono, quindi, obiettivi a lungo termine per ridurre il collocamento in discarica ed aumentare la preparazione al riutilizzo ed il riciclaggio dei principali flussi di rifiuti, quali i rifiuti urbani e i rifiuti di imballaggio.

Ciò che si spera, in fondo, è che tali obiettivi possano portare alla – ormai necessaria – uniformazione dei sistemi vigenti negli Stati membri, in termini di buone prassi, che possa, a sua volta, incoraggiare gli altrettanto necessari investimenti nella gestione dei rifiuti.

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Precisamente, tre di queste direttive hanno ad oggetto rifiuti, discariche e imballaggi, e la quarta è dedicata ai rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, veicoli fuori uso, pile e accumulatori.

Tra i vari obiettivi, c’è quello del 65% dei rifiuti riciclati entro il 2035, ed il tetto del 10% per il conferimento di rifiuti urbani in discarica.

Sempre al 2035, per gli imballaggi è, invece, previsto l’obiettivo di riciclo al 70%, e sui loro produttori graverà una responsabilità estesa, nel senso che essi saranno chiamati a garantire la copertura finanziaria delle operazioni di raccolta e avvio a riciclo dei loro prodotti una volta che questi siano divenuti rifiuti.

L’accordo fissa anche metodi più rigorosi per il calcolo dei progressi e requisiti più stringenti per i sistemi di raccolta differenziata.

Ci stiamo, quindi, avvicinando all’obiettivo di collocare la prevenzione, il riutilizzo e il riciclo al di sopra del conferimento in discarica e dell’incenerimento. L’economia circolare, e l’uso efficiente delle risorse che ne deriva, darà impulso alla competitività dell’Unione mettendo al riparo le imprese dalla scarsità delle risorse, contribuendo a creare nuove opportunità commerciali e modi di produzione e consumo innovativi e più efficienti, e ad evitare, soprattutto, danni irreversibili in termini di clima, biodiversità e inquinamento di aria, suolo e acqua, causati dal consumo delle risorse a un ritmo che supera la capacità della Terra di rinnovarle.

Si attende, ora, l’approvazione definitiva del pacchetto di misure, prevista per i primi mesi del 2018.


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