16/04/2025
Pubblicata la Direttiva "Stop the clock"
Slittano gli obblighi relativi alla rendicontazione di sostenibilità e al dovere di diligenza delle imprese
CSRD Due diligence sostenibilitàIn data 14 aprile 2025, Parlamento europeo e Consiglio UE approvano formalmente la prima procedura di revisione prevista dal c.d. Pacchetto Omnibus: con la Direttiva 2025/794/UE, pubblicata sulla G.U.U.E. di oggi, 16 aprile 2025, vengono modificati i termini di recepimento e talune date di applicazione delle materie descritte e declinate nella Direttiva 2022/2464/UE (Corporate Sustainability Reporting Directive – CSRD) e nella Direttiva 2024/1760/UE (Corporate Sustainability Due Diligence Directive – CSDDD), corpus normativo caratterizzante la sostenibilità, gli obblighi di rendicontazione non finanziaria e l’obbligo di due diligence delle imprese aventi sede nel territorio comunitario.
La Direttiva ivi indicata, in vigore dal giorno successivo alla pubblicazione in GUE, nel contesto dell’impegno della Commissione a ridurre gli oneri di rendicontazione e a rafforzare la competitività economica comunitaria, evitando un fenomeno di c.d. deregolamentazione, da un lato, posticipa di due annualità gli obblighi di rendicontazione di sostenibilità delle wave 2 e 3 previste dalla CSRD, e i relativi obblighi di due diligence lungo la catena del valore indicati dalla CSDDD; in secondo luogo, fornisce un differente arco temporale (entro il 26 luglio 2027), entro cui gli Stati Membri devono adottare e recepire la normativa che regolamenta la dovuta diligenza della supply chain.
Da ultimo, il legislatore europeo specifica il dovere in capo ai medesimi Stati Membri di conformarsi alla presente Direttiva entro, e non oltre, il 31 dicembre 2025, informandone tempestivamente la Commissione UE.