In data 24 giugno 2025, l’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) ha pubblicato il rapporto “Rumore ambientale in Europa 2025” (Environmental noise in Europe 2025) che raccoglie i dati e le analisi più recenti sull’inquinamento acustico e sui suoi effetti sulla salute umana e sull’ambiente in tutta Europa. Il rapporto si basa sulle informazioni fornite dagli Stati membri dell’Unione Europea e da altri Paesi dello Spazio economico europeo (SEE) nell’ambito della campagna di rendicontazione del 2022 della Direttiva sul rumore ambientale (END).

Secondo quanto emerge dal rapporto, oltre il 20% degli europei – più di uno su cinque – è esposto a livelli di rumore nocivi causati dai trasporti. Se confrontata con le più severe raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), questa percentuale sale a oltre il 30%, ovvero quasi un cittadino su tre.

Il traffico stradale è identificato come la principale fonte di inquinamento acustico: si stima che 92 milioni di persone sono esposte al traffico stradale a livelli superiori alla soglia END di 55 dB nel periodo giorno-sera-notte, rispetto ai 18 milioni di persone esposte al traffico ferroviario e ai 2,6 milioni di persone esposte al rumore degli aerei.

L’inquinamento acustico ha un impatto anche sulla fauna selvatica terrestre e marina. Il rapporto rileva che almeno il 29% delle aree protette Natura 2000 è interessato da livelli di rumore che potrebbero avere un impatto sui comportamenti della fauna selvatica terrestre.

Secondo le stime dell’AEA, il numero di persone fortemente disturbate dal rumore dei trasporti nell’UE è diminuito solo del 3% tra il 2017 e il 2022, un calo non sufficiente a raggiungere l’obiettivo di riduzione del rumore previsto dal piano d’azione “inquinamento zero”. Sulla base delle attuali proiezioni fino al 2030, è improbabile che l’UE raggiunga l’obiettivo senza ulteriori interventi.

Il rapporto individua esempi di soluzioni efficaci per mitigare il rumore. Tra queste, il miglioramento dell’accesso a spazi silenziosi e verdi nelle città, azioni come la riduzione dei limiti di velocità per i veicoli nelle aree urbane, una migliore manutenzione delle infrastrutture ferroviarie, l’aumento dell’uso di pneumatici a bassa rumorosità, l’ottimizzazione dei percorsi di atterraggio/decollo degli aerei negli aeroporti e la promozione dell’uso di velivoli più silenziosi.

 


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