Relazione della Commissione sull’applicazione della direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole
 
È la terza volta che 27 Stati membri presentano una relazione ai sensi dell’articolo 10 della direttiva sui nitrati, e la prima volta per la Croazia. Per 27 Stati membri è dunque ora possibile un raffronto con i periodi di monitoraggio precedenti.
 
La presentazione delle relazioni e dei relativi dati sulla qualità delle acque da parte dei 28 Stati membri era prevista per giugno 2016. Tuttavia, solo 12 Stati membri hanno rispettato tale termine e per alcuni di essi mancavano ancora alcune informazioni pertinenti, trasmesse solo in seguito. 19 Stati membri hanno presentato le informazioni mancanti o rettificato quelle errate solo nel 2017. La Commissione ha potuto disporre di tutte le informazioni solo nell’ottobre 2017.
 
I dati sulla concentrazione di nitrati indicano che la qualità delle acque dolci e delle acque sotterranee è leggermente migliorata nel 2012-2015 rispetto al precedente periodo di monitoraggio (2008-2011). Al contempo, la situazione nell’UE è eterogenea, con Stati membri in cui i programmi di azione stanno producendo buoni risultati e Stati membri in cui occorrono ulteriori interventi per ridurre e prevenire l’inquinamento. In generale, nonostante alcuni progressi positivi, il sovraccarico di nutrienti di origine agricola continua a rappresentare uno dei maggiori elementi di pressione sull’ambiente acquatico.
 
Bisogna dunque affrontare tale questione al fine di raggiungere un “buono stato ecologico” delle acque secondo quanto definito dalla direttiva quadro sulle acque. Analogamente al precedente periodo di monitoraggio, non è possibile trarre conclusioni per quanto concerne l’evoluzione dello stato tropico in ragione della carenza di dati e delle diverse metodologie di valutazione dell’eutrofizzazione adottate dagli Stati membri.
 
La Commissione ritiene che occorra utilizzare una metodologia comune per valutare l’eutrofizzazione al fine di garantire una maggiore armonizzazione nell’applicazione della normativa in materia di risorse idriche. È tuttavia possibile concludere che i problemi relativi all’eutrofizzazione permangono in molte zone, come ad esempio nel Mar Baltico.
 
Nel 2012-2015 l’intensità del monitoraggio delle acque sotterranee è stata analoga al 2008-2011, mentre per le acque superficiali dolci sono aumentati sia il numero che la densità delle stazioni di monitoraggio. Occorre tuttavia maggiore impegno da parte degli Stati membri nel monitorare le acque superficiali saline, in quanto il numero totale di stazioni segnalate è diminuito sensibilmente durante questo periodo di monitoraggio.
 
In generale, la qualità dei programmi di azione è migliorata grazie a misure rafforzate e metodologie migliori per ottenere una fertilizzazione bilanciata. Persistono, tuttavia, alcune sfide da affrontare. Ad esempio, in alcuni Stati membri in cui il programma di azione è applicato sull’intero territorio, le misure devono essere adeguate opportunamente alle diverse pressioni regionali e ai diversi punti critici. Programmi di azione che consentano un approccio più flessibile a livello di azienda agricola possono accrescere la titolarità e l’impegno degli agricoltori. Tale approccio può tuttavia produrre risultati solo se affiancato da chiari obiettivi e traguardi ambientali insieme a efficaci strumenti di consulenza e sostegno agli agricoltori nella selezione e attuazione di misure idonee, meccanismi di attuazione più rigidi e un’accurata pianificazione della gestione dei nutrienti.
 
Conclusione di una tabella di marcia per modernizzare la condivisione e la diffusione di informazioni ambientali nei paesi del partenariato orientale
 
Lo Strumento europeo di vicinato e partenariato ENI mette a disposizione 200.000 per la stipula di un unico contratto di servizi diretto con un operatore economico che possa sostenere l’AEA nell’assistere i paesi del partenariato orientale a sviluppare una tabella di marcia e identificare mezzi fattibili e concreti per integrare le informazioni ambientali nei processi e nelle piattaforme di eGovernance nazionale e di dati aperti. Il contratto risultante sarà incentrato nell’applicazione dei criteri utilizzati per la maturità dei dati aperti nelle relazioni dell’Europa riguardanti i paesi del partenariato orientale per valutare la loro preparazione per una politica di dati aperti.
 
Lo scopo sarà la valutazione dell’accessibilità delle informazioni ambientali sull’e-governance, dei dati aperti o delle diverse piattaforme specializzate di accesso al Web o qualsiasi altra iniziativa mirata alla messa a disposizione delle informazioni ambientali per un uso più ampio.
 
Incarichi e risultati attesi: 1) panoramica delle iniziative, tendenze e pratiche comuni in materia di e-governance e dati aperti, e di autovalutazione dello stato di paese ENI orientale in queste aree;2) riflessione a livello regionale e aggiustamenti;3) azione nazionale;4) scambio regionale e il futuro;5) visibilità e sensibilizzazione riguardo ai risultati attesi e ai benefici dei dati aperti e dell’e-government per l’ambiente (durante l’intera durata dell’appalto). Scadenza per l’invio dei dossier di candidatura: 11 giugno 2018.
 
Esercitazioni su moduli di protezione civile, squadre di assistenza tecnica e sostegno, altre capacità di risposta e squadre di protezione civile dell’Unione europea
 
Nell’ambito dello Strumento europeo per la protezione civile è stato lanciato un bando di gara d’appalto per attività di progettazione, pianificazione, conduzione e autovalutazione di esercizi specifici per i moduli della protezione civile, altre capacità di risposta registrate nel sistema comune di informazione e di comunicazione di emergenza (CECIS), équipe di assistenza tecnica e di sostegno (TAST), esperti di squadre della protezione civile dell’Unione europea (EUCPT).
Il budget disponibile è pari a 5 554 000 euro. La scadenza per l’invio del dossier di candidatura è il 26 giugno 2018.
 
(A cura di M.A.Cerizza)


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