23/05/2025
Zone di accelerazione per impianti FER
Novità dal D.L. Infrastrutture
Energia energia rinnovabile FERIl 21 maggio 2025 è entrato in vigore il Decreto-Legge 21 maggio 2025, n. 73 recante “Misure urgenti per garantire la continuità nella realizzazione di infrastrutture strategiche e nella gestione di contratti pubblici, il corretto funzionamento del sistema di trasporti ferroviari e su strada, l’ordinata gestione del demanio portuale e marittimo, nonché l’attuazione di indifferibili adempimenti connessi al Piano nazionale di ripresa e resilienza e alla partecipazione all’Unione europea in materia di infrastrutture e trasporti” (c.d. D.L. Infrastrutture).
In particolare, si segnala l’art. 13 (“Disposizioni in materia di accelerazione degli investimenti nel settore delle energie rinnovabili”) che, al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi riguardanti l’energia da fonti rinnovabili delineati dal Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC) per l’anno 2030, nonché l’attuazione della Riforma 1 della Missione 7 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), modifica il decreto legislativo 25 novembre 2024, n. 190 (c.d. “Testo Unico sulle Rinnovabili”) in materia di zone di accelerazione per gli impianti a fonti rinnovabili.
Nello specifico, è stabilito che le aree industriali, come definite dagli strumenti urbanistici regionali, sovracomunali o comunali, ricadenti nelle aree individuate dal GSE con la mappatura, sono considerate zone di accelerazione, in relazione sia agli interventi in attività libera che agli interventi in regime di Procedura Abilitativa Semplificata (PAS).
E’ inoltre previsto che le regioni e le province autonome sottopongano alla valutazione ambientale strategica le proposte di Piano di individuazione delle zone di accelerazione terrestri per gli impianti a fonti rinnovabili entro il 31 agosto 2025.
Infine, è precisato che la procedura di valutazione ambientale strategica si svolgerà secondo le modalità previste dal D.Lgs. n. 152/2006 per i piani sottoposti a valutazione ambientale strategica in sede statale, con applicazione dei termini procedimentali ridotti della metà.