Ritenuto in fatto 1. Con sentenza di cui in epigrafe, la Corte di appello di Roma confermava la sentenza del tribunale di Roma del 11.1.2022, con la quale D. B. e D. G. erano stati condannati in relazione ai reati, avvinti dalla continuazione, di cui agli artt. 110 cod. pen. 452 bis cod. pen., 349 cod. pen. 2. Avverso la predetta sentenza D. B. e D. G., mediante il difensore, hanno proposto ricorsi per cassazione, deducendo tre comuni motivi. 3. Si rappresenta, con il primo motivo, il vizio di violazione di legge e di motivazione, anche proponendo la riqualificazione del…
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Ravvedimento operoso: quale condotta integra la circostanza attenuante?
Categoria: EcoreatiAutorità: Cass. Pen. Sez. III
Data: 01/04/2025
n. 12514
L’art. 452-decies cod. pen. (“Ravvedimento operoso”) prevede riduzioni di pena con riferimento ai delitti “contenuti nel presente titolo”, per l'associazione per delinquere (art. 416 cod. pen.) aggravata ai sensi dell'articolo 452-octies e per il delitto di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti per il quale l’intervenuta abrogazione dell’art. 260 d.lgs. 152/06, espressamente richiamato dall’art. 452-decies, deve ritenersi irrilevante, restando il reato di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti compreso entro l’ambito di applicazione di quest’ultima norma in ragione del richiamo in essa effettuato ai “delitti di cui al presente titolo” che comprende ora anche l’art. 452-quaterdecies. L’articolo in esame riporta una sorta di catalogo di condotte integranti la circostanza attenuante ad effetto speciale contemplata. La condotta in particolare di colui che si adopera per evitare che l’attività delittuosa venga portata a conseguenze ulteriori fa riferimento a tutti quegli interventi, non preventivamente tipizzabili, ma evincibili alla luce dei casi concreti, che si connotino per dar luogo ad una effettiva quanto stabile interruzione delle conseguenze del reato. La ratio di tale previsione impone l’integrazione di un concreto aiuto all’ambiente, estraneo ad una mera attivazione priva di ogni effetto.
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Ritenuto in fatto 1. Con sentenza di cui in epigrafe, la Corte di appello di Roma confermava la sentenza del tribunale di Roma del 11.1.2022, con la quale D. B. e D. G. erano stati condannati in relazione ai reati, avvinti dalla continuazione, di cui agli artt. 110 cod. pen. 452 bis cod. pen., 349 cod. pen. 2. Avverso la predetta sentenza D. B. e D. G., mediante il difensore, hanno proposto ricorsi per cassazione, deducendo tre comuni motivi. 3. Si rappresenta, con il primo motivo, il vizio di violazione di legge e di motivazione, anche proponendo la riqualificazione del…
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