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L’anno che verrà: ritorno alla normalità? Ma quale?

Quella degli spostamenti per tutta Italia a capocchia per un’ora di riunione? Quella dei viaggi inutili coi vettori più inquinanti del mondo ma low cost “tanto chissenefrega”? Quella del “tanto con whatsapp, emoticons e amazon non c’è nemmeno più bisogno di uscire di casa”? Quella dei “viva i centri commerciali e abbasso i negozi di quartiere”? Quella dell’io sul noi? Quella che la vera priorità è la paura del diverso? Quella che gli abbracci e i sorrisi non servono a niente? Quella che meglio crudeli che buonisti? Quella che tanto l’uomo può sempre dominare la natura? Quella che non esistono i cambiamenti climatici ed il COVID e i vaccini sono solo invenzioni?

Non so se la voglio “quella” normalità. Vorrei invece tanto una anormalità migliore. Una nuova normalità, insomma. Un cambio di passo e di coscienze. E voi?

Scusate queste riflessioni un po’ pedanti di fine anno, ma mi andava di chiudere così. Dopo un anno terribile, tra Covid, terremoti e disgrazie a ripetizione.

Sentite cosa scriveva Barry Commoner esattamente 50 anni fa nel “Cerchio da chiudere”, il manifesto più importante per la mia generazione di ambientalisti (riportato in premessa al mio Codice dei rifiuti) : “Prima legge dell’ecologia: ogni cosa è connessa con qualsiasi altra. Seconda legge dell’ecologia: ogni cosa deve finire da qualche parte. Terza legge dell’ecologia: la natura è l’unica a sapere il fatto suo. Quarta legge dell’ecologia: non si distribuiscono pasti gratuiti.”

Tutto ha un prezzo: anche la normalità felice e sostenibile.

Alla prossima settimana! Anzi, al prossimo anno! Buon 2021!!!

Stefano Maglia

s.maglia@tuttoambiente.it

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