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Competenza? Mai più senza!

Dopo aver scelto Lino Banfi per rappresentare l’Italia all’Unesco, pare che ora ci sia l’altrettanto condivisibile ed opportuna volontà di candidare Massimo Boldi per il Nobel della letteratura, Rocco Sifredi come futuro ministro dei beni (occhio alle consonanti!) culturali e, specialmente, Er Monnezza come rappresentante per l’Italia a Bruxelles a discutere di Circular Economy. Tutto giusto e coerente. Nulla da obiettare.

Del resto basta pensare che nel nostro Paese chiunque si può spacciare per consulente ambientale semplicemente facendosi stampare un biglietto da visita o avere il potere di condannare chiunque fino a 10 anni di reclusione per aver commesso ecoreati senza aver sostenuto nemmeno un esame di Diritto ambientale (a proposito, a Roma l’1 marzo inizia il Master!), o far parte di elenchi di consulenti “istituzionali” sulla base di meri misteriosi (mica tanto!) motivi, per non aver alcun motivo di stupirsi.

Si sa, la competenza ed il merito non pagano. Dalla antica e vergognosa prassi per cui tante donne bravissime vengono penalizzate in quanto madri (o possibili tali), ai tanti laureati a pieni voti in specifiche discipline ambientali penalizzati in quanto non protetti dal alcun Albo o santo in Paradiso, ormai non ci si sorprende più di nulla.

Del resto gigli e cerchi più o meno magici, miracolati dal web, devote olgettine ai posti di comando e servi della gleba vari, pronti solo all’ossequio ed alla devozione dei vari capi e capetti in attesa degli avanzi di potere o di denaro in cambio della zerbiniana postura del non disturbare il manovratore, ci sono sempre stati e sempre ci saranno.

Peccato che noi siamo ancora tra quelli che si ostinano a credere nel merito e nel formare competenze! Illusi?

Alla prossima settimana!

Stefano Maglia

s.maglia@tuttoambiente.it

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