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tra Ministri e Mini-Sistri.
Dal primo maggio è in vigore l’ennesima puntata della Sistriade. Questa volta tocca al DM 24 aprile 2014 il quale, secondo il Ministro, costituisce (in realtà come tutti gli altri 10 precedenti!) “una prima importante semplificazione, rendendo il sistema più ragionevole e meno burocratico”. Sulla semplificazione, ragionevolezza e sburocratizzazione ci sarebbe molto da dire, ma limitiamoci a sole tre brevi osservazioni:

  1. Alla luce del limite minimo di obbligatorietà di adesione per le sole imprese produttrici di rifiuti pericolosi con più di dieci dipendenti, posto che su oltre quattro milioni di piccole e medie imprese italiane, quelle che superano tale soglia sono circa duecentomila, e da queste dobbiamo escludere tutte quelle agricole di qualunque dimensione (e ovviamente tutte quelle che producono solo rifiuti non pericolosi, ovvero la stragrande maggioranza), è agevole rilevare come il numero dei soggetti tenuti ad iscriversi al SISTRI è stato ulteriormente drasticamente ridotto. Ricordate il “mudino”? Tra un po’ si parlerà di “sistrino” vedrete, o “mini-Sistri”. E tutto questo per mantenere un evidente utilissimo (a chi?) “minimo deflusso vitale” al sistema, ma lasciando in realtà ancora perfettamente attivi Mud, Registri e FIR per la stragrande maggioranza dei produttori di rifiuti, in una confusione normativa senza fine;
  2. Il D.M., inoltre, non richiama, tra i soggetti obbligati, gli enti e le imprese produttori iniziali di rifiuti pericolosi di cui all’art. 184, comma 3, lett. a) (vale a dire “i rifiuti da attività agricole e agro-industriali, ai sensi e per gli effetti dell’art. 2135 c.c.”), nonché quelli indicati nella lett. g) del medesimo articolo (ossia “i rifiuti derivanti dalla attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi”). Per tali soggetti, pertanto, non risulterà obbligatoria l’iscrizione al SISTRI, e ciò indipendentemente dal numero di dipendenti. Siamo sicuri che sia stata una cosa voluta escludere tout court tutti i produttori di fanghi pericolosi provenienti dai depuratori? E perché questo “privilegio”?;
  3. Finita qui? Certo che no! Il comunicato ufficiale del Ministero dell’ambiente (si noti che in allegato compare la foto della mano del Ministro con tanto di Montblanc a suggellare l’epico istante della firma: nemmeno fossero i nuovi Patti Lateranensi!) si conclude così: “Ho convocato per fine mese – fa sapere Galletti – il tavolo di monitoraggio e concertazione con le associazioni interessate per approfondire l’introduzione di ulteriori norme di semplificazione”. Fiuuuuuuu! Per fortuna! Un’altra puntata in arrivo! Mettiamoci comodi.

In ogni caso di Sistri e di tutte le novità in materia di gestione dei rifiuti si tratterà nel corso di Formazione di BARI (28.5.14) e nella Summer School di RIVALTA (24-26.6.14).

Alla prossima settimana!

Stefano Maglia

s.maglia@tuttoambiente.it

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