31/01/2015
di Stefano Maglia
Quale treno per i "Sistriadi"?
Cari web-lettori,
Quale treno per i “Sistriadi”?
Dunque dall’1 febbraio per alcuni buontemponi sarebbe “pienamente” in vigore il SISTRI. In realtà ciò è avvenuto, e solo parzialmente, per quell’esiguo manipolo di “obbligati” o per un eventuale gruppo di masochisti volontari, e oltretutto solo per la parte relativa alla loro iscrizione ed al conseguente pagamento del “contributo” (tipo offerta alla Caritas) per un servizio talmente efficace ed efficiente che una legge dello Stato ne ha già previsto lo smantellamento – e successiva sostituzione – entro 11 mesi.
Insomma da oggi si rischia una sanzioncina amministrativa fino a 15.000 euro in caso di rifiuti non pericolosi (cioè mai per quanto riguarda i produttori, non essendo questi obbligati in tal caso all’iscrizione) o fino a 93.000 in caso di pericolosi. Riflettendo sul fatto che quei soldi finiranno nelle casse delle smantellande province (art. 262 TUA) qualche idea di “finanza creativa” per rimpolpare i magri portafogli delle PA vien naturale! Preparatevi ai controlli!
Ma come ho scritto da mesi fino alla nausea il problema vero e decisamente più grave è dato dalla non completa, non piena entrata in vigore del sistema che genera una sorta di triplo binario: 1) 1 febbraio per i “Sistriadi” (mi piace questo neologismo di sapore omerico) non paganti per un servizio che non c’è (almeno nella sua efficienza/efficacia); 2) 31 dicembre 2015 per i medesimi “Sistriadi” che violino le altre disposizioni specifiche (ma nello stesso giorno scade anche il contratto con la softerhouse che ha partorito questo bijoux); 3) i “non Sistriadi”, ovvero la stragrande maggioranza dei produttori di rifiuti che faranno Fir, Mud e registri “come prima più di prima”.
Tutto ciò produrrà inevitabilmente l’effetto che, per esempio, articoli come il 188, 190, 191 e 193 TUA vivranno per omnia secula seculorum in un doppio testo, alla faccia della chiarezza normativa, con difficoltà incredibili nei controlli e a tutto vantaggio degli ecocriminali che sguazzano in queste zone franche.
Troppi binari, treni scassati e capitreno assenti e/o incompetenti. Il deragliamento è assicurato.
Alla prossima settimana!
Stefano Maglia
Seguici anche su Facebook,Twitter e Linkedin
© Riproduzione riservata