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Chi inquina paga? E chi non inquina perché spesso paga di più?
Già nel lontano 1999 ero stato convocato con altri tre “esperti” dalla Commissione congiunta Ambiente-Giustizia del Senato per discutere dell’inserimento nel codice penale di un Titolo dedicato ai delitti ambientali. 15 anni fa. Figuratevi pertanto se non saluterò con favore (quando sarà legge!!!) la riforma che è stata per ora approvata dal solo Senato sui cosiddetti ecoreati, in particolare per l’inserimento del delitto di disastro ambientale e per le nuove norme sul ravvedimento operoso e confisca.
Confesso, peraltro, che non solo ho qualche dubbio su alcuni dei reati ipotizzati (per esempio il genericissimo delitto di “Inquinamento ambientale” punirebbe con la sanzione della reclusione fino a sei anni “chiunque compromette o deteriora in maniera significativa e misurabile” alcune matrici ambientali, riproponendo gli stessi pericolosi limiti di indeterminatezza – in particolare sulla “misurabilità” – che ben conosciamo nella disciplina del danno ambientale), ma che finchè non la vedo in Gazzetta è inutile parlarne (del resto già si stanno ipotizzando cambiamenti alla Camera!).
E poi basta slogan! “Da oggi chi inquina paga”, “Mai più Terra dei Fuochi”! Ma che cavolo vuol dire? Se fosse la volta buona che anche nel nostro Paese (come in gran parte d’Europa) si cominciassero a punire più severamente le forme di inquinamento “sostanziale” anziché “formale”, quella sarebbe sì una grande vittoria!
Reati formali? Qualche esempio. Dopo l’allucinante entrata in vigore delle nuove regole per l’identificazione dei rifiuti pericolosi rischia (ma solo fino a giugno!) fino 26.000 euro di ammenda e 2 anni di arresto chi- secondo qualcun altro – ha forse sbagliato il CER in caso di voci a specchio, mentre chi trasporta rifiuti senza formulario, per mesi dopo il DLvo 205/10 non rischiava nulla, ora una sanzione amministrativa e dal primo gennaio prossimo ancora nulla a meno che sia un soggetto “218 c. 8” che trasporta rifiuti non pericolosi! Per converso, se non adempio ad una prescrizione che mi ha imposto la provincia rischio ancora una sanzione penale. Ancora: se brucio alcuni rifiuti nel cortile di casa mia rischio la galera fino a 5 anni (v. art. 256 bis), ma se do fuoco alle discariche della Terra dei fuochi, no!
Con la Direttiva 99/2008/UE l’Europa ha imposto ai legislatori nazionali di prevedere, in materia ambientale sanzioni “efficaci, proporzionali e dissuasive”: qualcuno se n’è reso conto?
PS: vi segnalo infine non solo che si sono ancora 5 posti disponibili al MASTER DIRITTO AMBIENTALE che inizia il 20 marzo a FIRENZE, ma che abbiamo lanciato la quarta edizione della ormai tradizionale SUMMER SCHOOL sulla GESTIONE RIFIUTI di Rivalta (30/6-2/7).

Alla prossima settimana!

Stefano Maglia

s.maglia@tuttoambiente.it

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