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sottoprodotti: fusse che fusse la vorta bbona (Nino Manfredi docet)!
Pochi giorni fa il Sottosegretario al Ministero dell’ambiente ha diramato un comunicato relativo ad una imminente redazione di un DM sui “criteri indicativi per agevolare la dimostrazione della sussistenza dei requisiti per la qualifica dei residui di produzione come sottoprodotti, ex art. 184 bis TUA”. Attenzione: non si tratta correttamente di una sorta di elenco dei sottoprodotti (la qual cosa sarebbe assolutamente incompatibile con la stessa ratio dell’istituto applicabile potenzialmente a “qualsiasi sostanza o oggetto”), ma – ripeto – una elaborazione di “criteri indicativi per agevolare la dimostrazione” della presenza delle condizioni di cui all’art. 184 bis, in particolare la “certezza” e la “normale pratica industriale”.
In questo momento sto analizzando il testo della bozza. Qualche premessa: il fatto che si produca un regolamento in tal senso è una cosa assolutamente condivisibile, a fronte delle incertezze che sottendono l’applicazione di un potenziale fondamentale strumento europeo per la realizzazione del principale obiettivo della gestione rifiuti: prevenirne la produzione. Ma l’esperienza ci insegna che ancor più del perché è decisamente più importante il come. Pertanto è fondamentale che il futuro decreto tenga conto di tutte le elaborazioni ed interpretazioni europee e giurisprudenziali, a partire dalla importantissima Comunicazione UE del 2007.
E’ evidente che torneremo in modo più approfondito sul tema se e quando ci sarà il testo definitivo, ma da una prima occhiata direi che si intravedono più luci che ombre, a partire dallo stesso art. 1 in cui si puntualizza sin da subito che il DM “precisa, a titolo non esaustivo, le modalità con le quali il detentore può dimostrare che sono soddisfatte le condizioni generali di cui all’art 184 bis”, ma tale onere della prova può essere assolto “anche con modalità differenti”, sottolineandone il carattere di non tassatività, ma di ausilio interpretativo.
Come ben sapete io sono da sempre fautore di una politica di gestione rifiuti che sfrutti sino in fondo le potenzialità e le opportunità che il sistema consente, ponendo d’altro canto solidi e precisi paletti al fine di non trasformare le lecite opportunità in aree di azione per ecofurbi ed ecocriminali.
Forse sarà la volta buona. Speriamo.
Per finire qualche segnalazione sulla FORMAZIONE di TuttoAmbiente. Innanzitutto per quanto riguarda i Corsi sulla NUOVA CLASSIFICAZIONE RIFIUTI sono esauriti i posti per quello del 22 aprile a Bologna, mentre ne rimangono ancora (pochi!) per quelli di ROMA (12 maggio) e TORINO (19 maggio); inoltre vi segnalo il nuovo Corso su AIA: tutte le novità operative” a PIACENZA il 21 maggio.
E prestissimo lanceremo i MASTER e SCUOLE autunnali con straordinarie novità!

Alla prossima settimana!

Stefano Maglia

s.maglia@tuttoambiente.it

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