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Giuris? Prudenza!
L’altro giorno un partecipante ad un corso mi ha chiesto quanto è importante la giurisprudenza per interpretare le norme giuridiche ambientali. È’ evidente che innanzitutto dobbiamo tener presente che nel nostro ordinamento le “sentenze” non assumono lo stesso valore interpretativo come nei paesi del common law, inoltre dobbiamo imparare a leggerle per esteso e non limitarci alla “massima” e anche imparare a contestualizzarle (specialmente quelle di mera legittimità come quelle della Cassazione), ed infine a non prender per oro colato quanto emerge dalle medesime. Solo l’anno appena scorso abbiamo avuto alcuni clamorosi esempi di sentenze assolutamente non corrette con riferimento ad un preciso testo di legge (v. sfalci e potature, sottoprodotti, responsabilità estesa del produttore rifiuti, ecc.).
Ecco, questa è una delle mille sfaccettature che devono essere conosciute da chi si occupa di diritto ambientale, come operatore, consulente, avvocato o responsabile. Quali fonti utilizzare? Quale gerarchia? Quali strumenti interpretativi? Quali responsabilità evitare? Come si rapportano le norme italiane e quelle europee? E quelle codicistiche? Quali le norme indispensabili da conoscere in tema di scarichi, emissioni e rifiuti?
Per conoscere davvero tutti gli strumenti e le principali materie del diritto ambientale e scoprire nuove prospettive professionali, iscrivetevi subito alla SCUOLA di alta formazione in DIRITTO AMBIENTALE, a Milano, 5 giorni consecutivi full immersion con i maggiori giuristi ambientali italiani, dal 29 febbraio al 4 marzo prossimi!!!! POSTI LIMITATI!!!

Alla prossima settimana!

Stefano Maglia

s.maglia@tuttoambiente.it

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