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Time after time: TUA, Sistriade e Cambiamenti climatici…
Il 29 aprile il cosiddetto Testo Unico Ambientale ha compiuto 10 anni. Nonostante la sua giovane età è stato soggetto già a parecchi “ritocchini botulinici” (oltre 60 modifiche!), ma purtroppo ad assai pochi interventi attuativi che potessero rendere effettivi i principi e gli istituti in esso contenuti. Paradossalmente sono stati prodotti DM assolutamente non previsti da alcuna normativa europea e ipotizzati solo da ritocchi last minute del DLvo 152/06 (un esempio: Sistri! Basta la parola!) e siamo ancora invece in attesa della maggior parte di quelli “obbligatori”. Ma la speranza è sempre l’ultima a morire no?
A proposito di Sistriade. Vi avevo già accennato al fatto che il Parlamento aveva preteso che il Governo emanasse per tempo (cioè entro il 30 aprile) un provvedimento che riducesse l’importo del “contributo” (stupendo termine! Tipo il 5 per mille!) annuale al Sistri prorogando anche di un po’ la scadenza del pagamento. Risposta (del 28 aprile!!!) del Ministero: SISTRI (Sembra Impossibile far Sparire Tale Ridicola Imposta). Sentite cosa risponde un deputato della Commissione Ambiente alla Camera a questo “sberleffo” istituzionale: “Il Ministero dell’ambiente non mantiene gli impegni assunti con il Parlamento….Esiste comunque un obbligo, morale e giuridico, alla restituzione agli operatori di quanto incassato oltre il dovuto dallo Stato sia nel 2015 sia nel 2016…Si richiede pertanto di adottare un decreto che riduca effettivamente il contributo annuale dal 2016 prevedendo la compensazione per gli anni futuri, rispetto a quanto, anche quest’anno, purtroppo, per colpa del Ministero dell’ambiente le imprese dovranno pagare oltre il dovuto”. Apperò!
A proposito di patti da rispettare. Mercoledì scorso ero a Roma alla presentazione dell’Italy Climate Report redatto dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile e presentato dall’amico Edo Ronchi (che è anche Presidente Onorario di AssIEA). Secondo i dati ufficiali contenuti nel report si evince innanzitutto che nel 2015 le emissioni di gas serra in Italia sono aumentate di circa il 2,5%, circa 3 volte tanto la crescita del Pil (che ha segnato un +0,8%). Complimentoni! Ma la cosa più interessante che emerge dal Report è che per rispettare l’Accordo di Parigi (sottoscritto da pochi giorni a New York anche dal nostro Paese) che prevede l’ obbligo di contenimento della temperatura ben sotto i 2 gradi (puntando al grado e mezzo) l’Italia entro il 2030 dovrà ridurre del 50% le emissioni di gas serra, raddoppiare le rinnovabili (giungendo al 35%) e aumentare del 40% l’efficienza energetica. E’ possibile? E’ necessario. Punto.
Da ultimo vi invito ad affrettarvi ad iscrivervi al Corso per HSE MANAGER (a Rivalta dal 24 al 26 maggio) e al MASTER per ESPERTO AMBIENTALE a Milano a partire dal 25 maggio. Ancora pochi posti disponibili!

Alla prossima settimana!

Stefano Maglia

s.maglia@tuttoambiente.it

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