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Semplificati o annullati i controlli ambientali?
Sulla GU n. 42 del 19 febbraio è pubblicata l’Intesa del 24 gennaio 2013 della Conferenza Unificata relativa alle linee guida in materia di controlli, ai sensi dell’art. 14, comma 5 del D.L. n. 5/2012, convertito nella L. n. 35/2012 (cosiddetto “Decreto Semplificazioni”). Per chi non avesse ben chiaro di cosa stiamo parlando rammento che tale comma 5 dispone che le regioni devono conformare “le attività di controllo di loro competenza ai principi di cui al comma 4. A tal fine, entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione – ovvero, entro il 7 ottobre 2012 (!) -, sono adottate apposite Linee Guida mediante Intesa in sede di Conferenza Unificata”.
Quali sono quindi questi principii “di cui al comma 4” di cui si è occupata tale Intesa? Forse non tutti sanno che tra questi principii vi è anche quello tendente alla “razionalizzazione, anche mediante riduzione o eliminazione di controlli sulle imprese, tenendo conto del possesso di certificazione del sistema di gestione per la qualità ISO, o altra appropriata certificazione emessa, a fronte di norme armonizzate, da un organismo di certificazione…” (art. 4, lett. f).
Abbiamo letto bene: in sintesi si afferma che nei confronti di un’impresa certificata potrebbe ipotizzarsi l’”eliminazione di controlli”! A proposito si sottolinea che in una ipotesi di riforma del Testo Unico Ambientale (vedi D.D.L. n. 3162 approvato in Senato il 9 maggio 2002, all’art. 21 si modificava radicalmente il testo della surriportata lettera f) eliminando la frase “anche mediante riduzione o eliminazione di controlli sulle imprese”. Peccato che tale riforma sia arenata sin dal maggio scorso in Parlamento.
Pertanto non v’è chi non veda il potenziale pericolo e rischio derivante dall’attuale testo della lettera f), che potrebbe inibire qualunque forma di vigilanza e controllo nei confronti di numerose attività tendenzialmente pericolose per l’ambiente a fronte dell’ottenimento di una mera certificazione ambientale, e tutti siamo perfettamente consci del valore non sempre qualificante di tali certificazioni (e di certi certificatori!). E’ dunque ben più che auspicabile un’accelerazione dell’ipotizzata riforma e revisione di tale pericolosissima lettera f).
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Alla prossima settimana!

Stefano Maglia
s.maglia@tuttoambiente.it

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