Cari web lettori,

si riparte? Ho tra le mani il testo dell’ennesima ipotesi di riforma del T.U.A. presentata un paio di mesi fa in Senato dall’allora relatore ed ora allo studio delle neo insediate Commissioni parlamentari. Tra le varie norme in discussione (alcune condivisibili) mi hanno particolarmente colpito un paio, estremamente emblematiche su come il legislatore di “Italialand” si approccia alla disciplina ambientale.
La prima è quella riguardante la “solita” questione degli “sfalci e potature” di cui all’art. 185: rifiuti urbani, speciali o non rifiuti? Lisci, gassati o effervescenti naturali? Il Relatore presenta l’ipotesi di riforma proponendo con enfasi – per adempiere agli obblighi europei – che qualunque residuo dell’attività di potatura di “alberi” – a prescindere dalla provenienza – possa “anch’esso” essere ricondotto nella categoria dei “sottoprodotti” ex art. 184 bis, se utilizzato per produrre energia da tale biomassa.
Dunque (e senza andare nel merito della questione) vorrei rammentare che: 1) “sfalci e potature” sono termini che abbiamo inserito solo noi, mentre nella corrispondente norma della Dir. 98/08/CE non ve n’è alcuna traccia; 2) perché solo gli “alberi”?; 3) qui in realtà stiamo parlando di “non rifiuti” ex art. 185 e mai di sottoprodotti ex art. 184 bis. Un po’ di attenzione, please!
La seconda è quella che riguarda un tema effettivamente di rilievo fondamentale, una vera priorità per risolvere alla radice non solo i principali e più gravi problemi nella gestione dei rifiuti, ma anche dell’intera tutela ambientale nel nostro Paese, una vera pietra miliare che tutti ci invidieranno: il recupero dei materassi dismessi. Parbleau! Finalmente una buona notizia da tanto tempo attesa! Erano anni che non riuscivamo nemmeno a dormirci su al pensiero del dramma planetario provocato dai materassi in decomposizione. Grazie. Finalmente qualcuno che ci pensa.
Dopo neve, meduse e gomme da masticare, un altro fondamentale tassello nella lotta contro l’illecita gestione dei rifiuti!
A parte gli scherzi: si riparte? Ok, che ne dite di farlo col piede giusto?

Alla prossima settimana

Stefano Maglia
s.maglia@tuttoambiente.it

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