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“l’ambiente come orizzonte strategico capace di interpretare la realtà ed orientare le scelte di fondo della società moderna: dalle politiche di bilancio a quelle fiscali, dalla ricerca e innovazione alle politiche industriali e per la competitività “. Così il Ministro dell’ambiente introduce la sua relazione relativa al bilancio dei suoi primi 100 giorni a capo del dicastero. Nulla da eccepire e vi confesso che l’umilta’ e la ricerca di competenza del Ministro Orlando mi è piaciuta da subito. Affidare ad uno come Edo Ronchi il ruolo di sub-commissario dell’Ilva, istituire un gruppo di studio ad hoc per la riforma dei reati ambientali ed affidare al giudizio degli operatori del settore lo stato di qualità del Sistri, sono senz’altro segnali nuovi ed incoraggianti, da salutare con favore.

Peccato poi che oltre al decreto “ecobonus” e qualche normettina un po’ casuale e pasticciata nel decreto “fare” poco sino ad ora sia riuscito ad ottenere (e i decreti attuativi del Tua che fine hanno fatto?) grazie non solo alle ridottissime risorse destinate all’ambiente ed alla perdurante ignavia e sufficienza della solita Politica, che pensa che per innescare la Green economy sia sufficiente sostituire caldaia e frigorifero, ma anche alle potentissime lobbies con cui presto si è trovato e si troverà a combattere.

Un caso “a caso”? Un gruppo di lavoro capitanato ancora da Ronchi e composto da 38 associazioni (tra cui persino la stessa ISPRA) afferma un mese fa che il Sistri deve essere abolito perché non funziona e non necessita di ulteriori prove per dimostrare che è un bidone. Sul documento che si commenta il Ministro dedica al Sistri 3 righe su 40 pagine affermando: “e’ stato istituito un tavolo tecnico con Agid e Selex (!) per verificare la funzionalità del sistema” . Ancora? Come chiedere a Schettino se il suo “inchino” al Giglio fosse stata una cosa buona e giusta.

Non ho mai sopportato gli inchini. Basta inchini. Basta.

Alla prossima settimana.

Stefano Maglia

s.maglia@tuttoambiente.it

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