Cari Web lettori,

Il sostegno è un’azione quotidiana, è uno sguardo lungo. Non è certo un appello al mondo quando la tragedia si è consumata. Troppo comodo. Il sostegno sarebbe non stancarsi mai di urlare NO tutte le volte che si avvallano decisioni e situazioni insostenibili.
La Sardegna è stata abbandonata a se stessa e noi Sardi abbiamo lasciato che ciò avvenisse, anzi ci siamo adeguati al tozzo di pane che ci derivava dal placebo del cemento selvaggio che produce lavoro giusto il tempo che occorre per liquidare una tornata elettorale. Il corso terribile della Natura diventa devastante quando si accompagna all’ignoranza diffusa, alla disonestà degli amministratori, alla pessima memoria di chi si illude di poter mutare la propria precarietà con progetti di piccolo cabotaggio.
La nostra terra ha milioni di anni, noi, con la nostra infinita presunzione, siamo meno di un milionesimo di secondo. Pretenderemo una risposta alle strazianti domande che pongono le vittime di questa ennesima tragedia annunciata? O continueremo a maledire la “malasorte”?” (Marcello Fois, 19 novembre 2013).
Sostituite “Italia” a “Sardegna” e “Italiani” a “Sardi”.
E non stanchiamoci mai di urlare NO.

Alla prossima settimana

Stefano Maglia

s.maglia@tuttoambiente.it

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