Cari Web lettori,

la tuttologofobia impazza.
Come se non bastassero le “fandonie” (voglio essere diplomatico coi termini) circolanti sul fatto che un aggiornamento del sito SISTRI equivalga ad una legge dello Stato pubblicata sulla Gazzetta “Ufficiale” (non “dello sport”, mi raccomando!) o che una Decisione europea (es. CER) necessiti di un recepimento da parte degli Stati membri per essere vigente o che una Delibera provinciale o regionale valga più o meno come le Tavole di Mosè, ora ci si mettono anche quelli che ritengono – al contrario – che una Direttiva europea (nella specie quella sull’IPPC) non ancora recepita sia comunque immediatamente esecutiva e prevalente su una legge dello Stato.
Non voglio perdermi ed annoiarvi in fini disquisizioni giuridiche sul valore (che deve essere comunque riconosciuto dalla stessa Europa!) “self executing” o meno che può avere una Direttiva o sulla evoluzione in “legge europea” o “legge quadro europea” prevista dalla futura Costituzione UE, ma che soggetti para istituzionali di enti territoriali pretendano autonomamente di decidere che una determinata Direttiva sia già pienamente vigente ed operativa in tutte le sue parti prima dell’indispensabile recepimento è davvero troppo.
A prescindere dall’evidente ed inaccettabile risultato di un’ applicazione a pelle di leopardo sul territorio nazionale con evidenti discriminazioni procedurali ed operative, è opportuno ribadire che una Direttiva vigente in Europa ma non ancora recepita in uno Stato membro ha certamente un indubbio valore, ma solo dal punto di vista interpretativo se non confliggente con la normativa nazionale vigente, anche perché fino a quel momento non sarebbe presente alcuna sanzione (che una Direttiva non può prevedere) in caso di inadempimento di un particolare, nuovo precetto. Punto.
Si faccia piuttosto in tal caso l’unica cosa lecita ed utile: si pretenda che il nostro legislatore nazionale rispetti contenuti e scadenze rispetto agli obblighi di recepimento!!!
Soffrirò di una grave forma di “tuttologopatia”, ma ribadisco che è meglio che ognuno faccia il suo mestiere. Possibilmente bene.
E se qualcuno volesse diventare un vero ESPERTO AMBIENTALE consiglio il MASTER che inizierà il 7 febbraio a Milano.

Alla prossima settimana

Stefano Maglia

s.maglia@tuttoambiente.it

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