Cari web-lettori,

in questo mondo di ladri”, cantava Venditti qualche decennio fa.
Stavo riflettendo sulla attuale situazione del Sistri, tanto per cambiare! Vi assicuro che ne farei volentieri a meno, ma ci sono alcune cose che meritano qualche osservazione.
Il 28 marzo il Sottosegretario all’
Ambiente, On. Silvia Velo, rispondendo ad una interrogazione parlamentare che evidenziava le varie magagne ed illegittimità del SISTRI (e i costi per le imprese: attualmente oltre 70 milioni per il nulla e chiavette USB pagate 75 euro l’una anziché 4 e black box da 80 euro pagate 500!), così ha dichiarato: “Selex non ha mai presentato al Ministero istanza di autorizzazione per l’affidamento di tali attività a Viasat, … tanto che sono stati chiesti immediatamente alla Selex i dovuti chiarimenti sulle attività svolte dalla società Viasat per la produzione delle black box, al fine di valutare se tale comportamento viola il divieto di subappalto contrattualmente previsto. Se fosse accertato il sub-appalto il contratto sarebbe rescisso”.
E il 2 aprile il Ministro Galletti ha così scritto: “Il SISTRI è al centro, com’è noto, di inchieste giudiziarie che potrebbero fare emergere profili di violazioni contrattuali. Su questo tema sarà necessario un approfondimento”.
Un approfondimento? Ma poffarbacco (la prima parola giunta alla mente vi assicuro che era un’altra): che cosa deve succedere ancora? Che la Banda Bassotti venga personalmente a consegnarci le chiavette ma derubandoci in casa? A prescindere dallo stuolo di gentiluomini che ha partecipato a questo “giochino” (tipo Bisignani, la P4 e gli stessi soggetti implicati per la “ricostruzione” fantasma dell’Aquila, con tanto di sorrisi dopo il terremoto) ed all’evidente bidone-pasticcio operativo e normativo, cosa si aspetta a far pulizia? Vi accorgete o no che binario o doppio binario avremo per giunta sempre attivi contemporaneamente Mud, Registri, Fir, Sistri (nessun paese al mondo ha tanta “tracciabilità”: peccato che da noi chi non si faceva tracciare prima non si fa certo tracciare adesso!) che ormai è per giunta applicabile solo ad una minoranza di soggetti? A 8 anni dall’entrata in vigore del TUA non sarebbe invece ora di concentrarsi sulla realizzazione di quello stuolo di DM attuativi mai emanati?
E’ peraltro abbastanza sorprendente che il contratto truffaldino “forse” si riuscirà a strapparlo per un presunto subappalto non segnalato e non per i ben più ampi, gravi e profondi motivi che spingerebbero in quella direzione, ma conta l’obiettivo, che è quello di spazzare via questa porcheria a fronte di un aumento delle risorse per la vigilanza (se quei 70 milioni fossero finiti li!). Ma del resto anche Al Capone è finito in galera per evasione fiscale, no?

Alla prossima settimana

Stefano Maglia

s.maglia@tuttoambiente.it

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