Diritto Ambientale: se 35 anni vi sembran pochi!

Aprile 1986. Finalmente riesco a farmi dare dalla Rivista Airone i recapiti del pretore Santoloci, esattamente un anno dopo che aveva ricevuto l’Airone d’ Argento, quale autore di alcune importanti sentenze in tema di bracconaggio e di prima applicazione del “decreto – Galasso”, per proporgli – in qualità di Capo redattore di Rivista Penale – di iniziare una collaborazione con la rivista, per aprire un focus di giurisprudenza ambientale, ma specialmente gli chiesi di collaborare con me per “inventarci” il primo Codice dell’Ambiente italiano.

Lui 29 anni e 28 io, dopo questa lunga telefonata, decidemmo di buttar giù un rozzo indice di massima dandoci appuntamento a Roma, poche settimane dopo, a casa dei suoi familiari, per iniziare l’opera, dopo aver testato le intenzioni dell’editore, il Dott. Vitali della Tribuna. “E chi lo compra?” mi chiese dubbioso, di fronte ad un progetto editoriale completamente nuovo e senza alcun target ben definito, proposto per giunta da due giovani, seppur entusiasti ed ambiziosi. Ma questo entusiasmo lo contagiò, e ci affidò il progetto al quale, per quanto mi riguarda, dedicai tante notti e tante domeniche, visto che doveva essere portato avanti al di fuori dagli orari di lavoro.

Nasceva così il Diritto ambientale codificato, anche se il Codice dell’Ambiente vide poi effettivamente la luce in libreria quasi dopo tre anni di viaggi, ritagli di Gazzette Ufficiali, telefonate, fotocopie e ricerche. Ora, dopo 31 edizioni, è ancora qui, sulla mia scrivania.

Mi piace condividere con voi questo “amarcord”, anche se chi mi conosce sa che mi guardo raramente indietro, specialmente per condividere con voi il ricordo di un caro amico e compagno di avventure scomparso pochi anni fa.

Ora il Diritto ambientale si è evoluto, persino nella sua fruizione e nella sua modalità di formazione. Un esempio per tutti? Il Master On-line DIRITTO AMBIENTALE.

Alla prossima settimana!

Stefano Maglia

s.maglia@tuttoambiente.it

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