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Elettrosmog 20 anni dopo: dalle stelle alle stalle?

Marzo 2001: viene pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge Quadro sull’elettrosmog (L. 22 febbraio 2001, n. 36), che entrò in vigore il 22 marzo, disposizione normativa considerata tra le più evolute al mondo, alla quale dedicai – con la prestigiosa ed autorevolissima collaborazione di Edo Ronchi e Fausto Giovanelli – un volume che fu pubblicato pochi mesi dopo.

Da quel momento in poi si susseguiranno da un lato le indispensabili disposizioni normative attuative (in particolare i due DPCM 8 luglio 2003 sulla fissazione dei limiti) e, dall’altro, i numerosi tentativi per rendere più inoffensiva possibile l’applicazione della L. n. 36, per non intralciare le potenti lobbies della “comunicazione”.

Emblematico il famoso “decreto Gasparri” (DLvo 259/03) il quale non solo ha provveduto a limitare i poteri dei comuni ex art. 8, c. 6, L. 36, ma addirittura (art. 208), pur riconoscendo “dannosi assorbimenti dei campi elettromagnetici”, ammette l’imposizione di limitazioni – attenzione! – non all’installazione delle antenne, ma “alla costruzione di edifici”!

Pertanto non mi sorprende più di tanto l’attuale tentativo di aumentare di oltre 10 volte (!!) i limiti di esposizione per “far risparmiare 4 miliardi alle compagnie”, con la scusa di equipararsi ai limiti europei. Chissà come finirà!

A proposito di elettrosmog mi permetto di segnalare la lezione di Luca Ramacci nell’ambito del Master FAD DIRITTO AMBIENTALE, e-learning da seguire in qualunque momento, in qualunque luogo e da qualunque device, con 15 ore di videolezioni e con crediti per avvocati, ingegneri e geologi.

Alla prossima settimana!

Stefano Maglia

s.maglia@tuttoambiente.it

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