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Guerra, Covid, Clima: alla ricerca del mondo perduto

Parafrasando Proust, in questi ulteriori terribili giorni attraversati dai venti di guerra, mi vien da pensare con immensa amarezza a quando, esattamente due anni fa, dicevamo la stessa frase che ci viene da pronunciare oggi: “il mondo non sarà più come prima”.

E la riflessione corre anche sui canali delle priorità, come se ci fosse sempre qualcosa di peggio. Ora parlare, per esempio, di cambiamenti climatici sembra un tema lontano, quasi un dibattito per fortunati privilegiati idealisti non uccisi dal Covid (o dalle sue drammatiche conseguenze) o non sotto il tiro –nucleare – di un neo dittatore pseudo imperialista, che ci strangola e ricatta col gas, mentre stermina migliaia di innocenti.

Già, gas e nucleare. Vi ricorda qualcosa relativamente al dibattito sulla tassonomia green? Vedere una centrale nucleare presa di mira dai missili con un rischio di esplosione sei volte più potente di Chernobyl induce a qualche riflessione in più?

Insomma: paura su paura. Ma anche questa schifosa guerra passerà, lasciando “il mondo non più come prima”.

Voglio solo rammentare, in primo luogo a me stesso, di ripristinare l’ordine delle priorità delle emergenze, non dimenticando che il Covid passerà, Putin passerà, ma l’inevitabile piano inclinato prodotto dai cambiamenti climatici non passerà, se non faremo qualcosa per fermare la caduta della qualità della vita nel nostro pianeta.

Allora sì, “il mondo non sarà più come prima”.

Alla prossima settimana!

Stefano Maglia

s.maglia@tuttoambiente.it

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