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Mai dire rifiuti?

Il meraviglioso mondo dei rifiuti si arricchisce quotidianamente di simpatici episodi. Alcune volte sembra proprio di assistere ad una trasmissione satirica, tanto per edulcorare un po’ l’argomento oggettivamente stucchevole e pesante.

E non sto parlando di Er Monnezza. A parte le esilaranti prese di posizione di chi pensa di risolvere l’emergenza della gestione dei rifiuti speciali attraverso la raccolta differenziata dei rifiuti urbani (!), o di chi si ostina a pensare che il Sistri sia stato concepito e utilizzato per la lotta alla eco-criminalità (a proposito, giungono notizie sulla sua prossima dipartita, chissà!), o circolari esplicative del ministero che fanno solo confusione (vi assicuro che quelle sul sottoprodotto sono davvero speciali!), ci si mette persino la Cassazione ipotizzando tra l’altro che se sei vecchietto non sei imputabile di gestione illecita di rifiuti, oppure che se un rifiuto è abbandonato da una azienda sussiste il reato solo se è effettivamente commesso dal titolare. Mah!

Tornando a Sistri e dintorni: se entro un mese non accade qualcosa il famigerato sistema entrerà pienamente in vigore. Sapete che significa? Che, per esempio, il produttore iniziale del rifiuto (quando verrà cancellata quella orribile e ingestibile definizione di “giuridicamente riferibile” nell’art. 183?) sarà considerato responsabile fino al definitivo trattamento del medesimo! Dalla culla alla tomba. Del produttore?

Chiudiamo con le consuete segnalazioni: innanzitutto il nuovissimo corso su VIA e AIA: il punto della situazione (ROMA, 7 febbraio 2019). Inoltre rammento che sono gli ultimissimi giorni per iscriversi al Master DIRITTO AMBIENTALE (Milano dal 15 dicembre) , formula sabato mattina, per poter diventare veri esperti della materia sotto la guida dei massimi giuristi ambientali italiani. Sono previsti anche crediti formativi per gli avvocati. Affrettatevi!

Alla prossima settimana!

Stefano Maglia

s.maglia@tuttoambiente.it

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