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Rifiuti inerti: quali conseguenze nelle non scelte a Prorogopoli”?

Abbiamo ricevuto, ed immediatamente pubblicato, un importante commento di Paolo Barberi, Presidente ANPAR (Associazione Nazionale Produttori Aggregati e Riciclati) dedicato ad un tema delicatissimo e foriero di conseguenze nefaste ed estremamente pericolose, ovvero quello relativo al recupero dei rifiuti inerti.

Ebbi già avuto modo di ascoltare il grido di allarme di Paolo Barberi nell’ambito dell’assemblea nazionale dell’Albo gestori ambientali tenutasi ad Ancona qualche mese fa, in cui già in quella occasione manifestò giustissime preoccupazioni relativamente al testo di DM n. 152/22 (“end of waste inerti”) davvero deficitario in tantissime sue parti, a tal punto da richiederne una cospicua riforma nei tempi previsti.

In realtà è accaduto che ad una prima “proroga” se ne è aggiunta recentemente un’altra, generando una assurda, ingiustificabile e pericolosa situazione di “doppio regime” che mette in seria difficoltà tutti: operatori, produttori, Pubbliche amministrazioni, organi di controllo, ecc.

Riporto un brano del condivisibilissimo commento: “accade infatti che mentre le successive proroghe delle scadenze per l’adeguamento delle vecchie autorizzazioni fanno si che le aziende in possesso di tali titoli possano proseguire la propria attività in linea con quanto contenuto negli atti rilasciati dalle Pubbliche Amministrazioni locali, tali proroghe, per loro stessa natura, non hanno alcuna incidenza sulle nuove attività autorizzate dopo l’entrata in vigore del DM 152/2022 ne tantomeno in alcuni casi sui rinnovi o modifiche di vecchie autorizzazioni che nel frattempo son giunte o arriveranno a scadenza prima dell’effettiva entrata in vigore del “nuovo” DM o necessitano di modifiche connesse a sviluppi tecnologici e gestionali. Questa situazione di “doppio regime” fa si che lo stesso aggregato recuperato (così ribattezzato dal nuovo DM), derivato dalle stesse operazioni di riciclaggio effettuate su rifiuti identificati con i medesimi codici EER raggiunga lo stato di End of Waste a seguito di operazioni di caratterizzazione tecnica, ambientale e amministrativa diverse e comportando tra l’altro costi aziendali differenti”.

Ma come diavolo possa essere possibile un simile pasticcio normativo è una cosa che solo a “Prorogopoli” può succedere.

Torneremo sicuramente ancora sull’argomento.

Probabilmente farebbe bene a molti accrescere le proprie competenze sulla corretta gestione rifiuti per evitare cantonate! Un’idea: il Master Gestione rifiuti – Waste manager dal 9/2/24 al 22/3/24.

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Alla prossima settimana!

Stefano Maglia

s.maglia@tuttoambiente.it

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