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Risorse e riforme: questo è il futuro!

L’uscita del mio ultimo libro “Sottoprodotti e circular economy” (la prima guida alla corretta gestione dei residui di produzione) mi offre lo spunto per parlare di due termini che dovrebbero costituire il faro nella corretta attuale e futura gestione ambientale: “risorse e riforme”.

I due termini sono ben più connessi di quanto si possa immaginare, e non solo perchè si differenziano solo per due consonanti.. Pensiamo un istante all’attuale drammatica crisi energetica e di materie prime: perché diavolo non ci si decide ad impostare un piano di riforme strutturali, autorevoli e puntuali volte al risparmio di risorse e di diversificazione delle fonti di energia, utilizzando la leva di procedure autorizzatorie certe, veloci e mirate, a fronte però di controlli frequenti e mirati (e di sanzioni altrettanto certe e veloci)?

In Germania, per esempio, ricevi una autorizzazione ambientale (comunque altrettanto efficace) in tempi anche dieci volte inferiori, ma poi ti vengono a controllare 10 volte di più, e se sgarri son dolori, alla luce di una normativa efficace, sicura, lineare, senza le scempiaggini tipo la roulette russa dei controlli a campione nell’ EoW o al terrore di non sprecare risorse attraverso l’istituto del sottoprodotto in quanto sei già spesso inquadrato semplicemente come uno che vuole solo aggirare la disciplina dei rifiuti.

Più risorse (anche per la formazione!) e competenze ai soggetti autorizzatori (ed agli operatori di vigilanza e controllo) e meno burocrazia, insomma.

Più sottoprodotti e meno rifiuti. Più norme chiare e sicure, scritte con competenza e visione.

Più riforme, più risorse. Ma nella stessa direzione: l’art. 9 della Costituzione.

Abbiamo un nuovo Parlamento. Good luck.

Alla prossima settimana!

Stefano Maglia

s.maglia@tuttoambiente.it

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