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Specchio specchio delle mie brame: chi è il più virtuoso del reame?

Un recente “Rapporto sui rifiuti dell’Ispra” ci rammenta che nel 2018 sono stati prodotte in Italia circa 145 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, il cui 67 % è stato recuperato e pertanto questi dati farebbero di noi i leader in Europa nella quota di riciclo dei medesimi. Bene, bravi, bis!

Qualche considerazione in proposito: 1) mi piacerebbe vedere questi dati nel 2019 dopo la allucinante sentenza del Consiglio di Stato sull’End of Waste e della successiva demenziale normativa che ne è seguita; 2) continuo a rammentare – ma senza successo – che in questi giorni compie 45 anni la Direttiva UE n. 442, che dal 1975 afferma che la priorità principale sarebbe quella di produrne meno e non quella di riciclarne di più. Nel nostro Paese siamo paralizzati per esempio con l’utilizzo dell’istituto del sottoprodotto rispetto a tutti gli altri Stati europei. Avete presente la piramide delle priorità nella gestione rifiuti? Tanto per fare un esempio: tra il 2017 ed il 2018 abbiamo prodotto circa 5 milioni di tonnellate in più di rifiuti speciali: ottimo! Abbiamo capito tutto!

A commento di questi dati la vicepresidente di Confindustria ha affermato che “La speranza per l’ambiente si chiama industria”. Probabile. Ma è certo sicuramente il contrario, specialmente d’ora innanzi: vediamo di non dimenticarcene.

Per finire vi segnalo due miei webinar: Rifiuti da manutenzione e appalti: responsabilità e criticità (1 luglio) e Deposito Temporaneo Rifiuti: qual è la disciplina corretta? (9 luglio).

Inoltre rammento che dal 6 al 10 luglio si terrà (sempre da remoto) la prima Weekly School per coloro che sono o vorrebbero diventare Consulenti ambientali.

Alla prossima settimana!

Stefano Maglia

s.maglia@tuttoambiente.it

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