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Tra responsabili ed irresponsabili?

In questi giorni in cui non ci si vuol proprio far mancar nulla, tra crisi pandemica, economica e – persino – di governo, c’è un termine assai ricorrente: responsabilità. Dall’irresponsabile narciso toscano alla pattuglia dei “responsabili”, sino agli irresponsabili pandemici (no virus, no mask, no vax), vi sono 1000 sfumature di ir-responsabilità, ma in questa sede – ovviamente, per competenza – vorrei parlare esclusivamente delle ir-responsabilità ambientali.

Iniziamo intanto con le poche figure tipiche del settore rifiuti, in particolare con il Responsabile Tecnico Gestione Rifiuti, il Responsabile ADR ed il Direttore tecnico impianti rifiuti.

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Di che responsabilità stiamo parlando? Attenzione: ognuna di queste figure è responsabile esclusivamente nei limiti delle specifiche funzioni! Per esempio il produttore/gestore dei rifiuti deve essere ben conscio che quasi sempre le responsabilità inerenti il suo ruolo (es. corretta classificazione, scelta e controllo dei trasportatori/destinatari, ecc.) rimane sul suo groppone, il più delle volte ignaro di questo peso, dopo essersi fatto ben bene “turlupinare” dal primo “non preoccuparti ci penso io” che trova sulla sua – scivolosa – strada. E questo senza parlare di deleghe di funzioni!

COnsapevolezza, COmpetenza e COnoscenza definiscono i limiti ed il perimetro delle responsabilità ambientali. Di irresponsabili ne abbiamo abbastanza, o no?

A proposito di competenza e perfezionamento professionale è in arrivo una grande novità formativa…Quale? Un po’ di suspance suvvia!

Alla prossima settimana!

Stefano Maglia

s.maglia@tuttoambiente.it

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