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La Transizione ecologica passa dalla transizione burocratica

“Non ci può essere una vera transizione ecologica senza una transizione burocratica, con relativa semplificazione normativa e procedurale”, così si è espresso il neo-Ministro Roberto Cingolani all’evento organizzato da ASviS il 9 marzo sul “Piano nazionale di ripresa e resilienza e la legge di Bilancio 2021”.

Parole sante, Signor Ministro, parole sante.

Specialmente in un Paese in cui per ottenere un’ autorizzazione VIA (in Commissione giacciono attualmente circa 650 progetti!), AIA o rifiuti ci vogliono sempre tempi biblici, dove chi riesce a non sprecare materie prime grazie all’istituto del sottoprodotto è sicuramente un delinquente ed in cui per anni abbiamo sostanzialmente bloccato (ed in parte è ancora così, grazie alla roulette russa dell’art 184 ter, comma 3-ter del TUA) le autorizzazioni al recupero di rifiuti, queste nuove prospettive sono ineludibili.

E senza impianti, sottoprodotti e End of waste la Circular economy non può realizzarsi. Punto.

A proposito di End of waste, voglio segnalare il Corso di Formazione End of Waste Carta e Cartone del 14 aprile organizzato in collaborazione con Assocarta, dedicato al DM 188/2020, entrato in vigore poche settimane fa (v. intervista col Direttore Generale di Assocarta, Massimo Medugno).

Ps: ultimamente pullulano segnalazioni relative a “master” ambientali chiaramente scopiazzati malamente da quelli di TuttoAmbiente: fate cortesemente una comparazione tra i coordinatori ed i docenti e diffidate dalle imitazioni.

Alla prossima settimana!

Stefano Maglia

s.maglia@tuttoambiente.it

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