Care/i web-lettrici/lettori,

Tu chiamale se vuoi…emissioni

Straordinari giorni di riflessione sul tema emissioni: da un lato la conclusione della COP 26 sui cambiamenti climatici a Glasgow, dall’altro il Rapporto 2021 dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) sull’inquinamento atmosferico.

Sul primo fronte, che dire? Come afferma il WWF sostanzialmente il nuovo Accordo si può riassumere con uno slogan tipo “prosegue nella giusta direzione ma con passi ancora troppo lenti”. Si passa da “abbandono” del carbone a “riduzione” (non è certo la stessa cosa!) e senza nessun vero impegno vincolante. Ancora bla bla bla?

Per quanto riguarda la seconda notizia e conseguente riflessione (se volete, date un’occhiata ad una mia intervista su RTL) il fatto che anche nel 2019 l’Italia risulti al primo posto per morti da NO2 ed al secondo per quello da PM2,5 in Europa (complessivamente oltre 60.000!) non può e non deve certo passare inosservato. Stiamo parlando del fatto che ogni anno muoiono per inquinamento atmosferico nel nostro Paese metà di quelli deceduti per Covid nel 2020! A livello nazionale, locale ed individuale le risposte sono assolutamente insoddisfacenti e questo quando ci sono risposte! Il problema è che ormai siamo tanto assuefatti che spesso non ci poniamo più nemmeno le domande.

Come non deve passare inosservato il fatto che nel nostro Paese il sistema sanzionatorio/dissuasivo di cui alla parte V del TUA è assolutamente ridicolo: praticamente nessuna sanzione penale che non sia oblabile, e ciò con riferimento alle sole emissioni da stabilimenti industriali. Ci avete mai fatto caso?

Continuiamo così. Facciamoci del male.

Alla prossima settimana!

Stefano Maglia

s.maglia@tuttoambiente.it

Seguici anche su Facebook, Twitter, Linkedin, YouTube e Instagram!

© Riproduzione riservata


Condividi: