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Più impianti o meno rifiuti? Il mistero del sottoprodotto perduto…

Ogni tanto mi capita di fare qualche lezione sulla economia circolare ai bambini delle scuole, anche elementari, ai quali propongo una gara sulla base di un semplice concetto: vince chi produce meno rifiuti.

Tutti hanno ben chiaro questo concetto e dovreste vedere quanto si impegnano!

Orbene: cosa ci vuole per far schiaffare in testa a chi di dovere ed alla pletora dei recalcitranti somari (a proposito di green pass!) che la corretta gestione dei rifiuti sta nel non produrli? Lo dice la direttiva europea n. 442 sin dal 1975 (!) ma ci arrivano bambini di 7 anni anche con la logica. Meglio differenziare bene montagne di rifiuti (senza poi magari nemmeno autorizzare gli impianti di recupero!) o produrne di meno? E sapete come si chiama il più importante, misterioso, bistrattato e utilizzato a capocchia di istituto per ridurre lo spreco di risorse e la montagna di rifiuti? Sottoprodotto. Il principale strumento della Circular economy di cui si parla sempre meno.

E tra ecofurbi, ecoconigli, ecosomari, ecocriminali ed ecosceriffi, non so chi è il maggior responsabile del mostruoso ritardo del suo utilizzo nel nostro Paese. Per non parlare degli ecopirla che lo utilizzano senza sapere un tubo rischiando l’arresto e l’ammenda dell’art. 256 del TUA.

Corso Sottoprodotti ed Esclusioni Rifiuti ottobre 2021

Vogliamo fare il punto insieme? Vi aspetto al webinar che terrò il 7 ottobre su “Sottoprodotti ed esclusioni.

Alla prossima settimana!

Stefano Maglia

s.maglia@tuttoambiente.it

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