29/09/2021
di Stefano Maglia
Meno circular economy= più ecomafia?
Care/i web-lettrici/lettori,
Meno circular economy= più ecomafia?
Non è certo una novità, ma i dati recentemente resi pubblici anche dalla stessa agenzia delle dogane e dei monopoli sui traffici illeciti di rifiuti sono davvero impressionanti: solo nel 2020 sono stati sequestrate oltre 7000 tonnellate di rifiuti, in particolare plastica e RAEE, con un aumento del 224% rispetto all’anno precedente.
Del resto se non iniziano davvero a volare gli strumenti della circular economy (reuse, sottoprodotti ed end of waste soprattutto) gli unici a godere sono gli eco criminali.
Senza norme chiare, senza impianti, senza autorizzazioni e in un regime di terrore diffuso per chi vorrebbe utilizzare questi strumenti, con contemporaneo taglio degli strumenti di verifica e controllo per chi non ci pensa nemmeno a richiedere queste autorizzazioni, come e dove pensate che finiscano i rifiuti?
Bisogna dare le ali a questi strumenti, sfruttando al massimo anche un sistema di incentivi che potrebbe essere ulteriormente accresciuto con le risorse che dovrebbero arrivare con PNRR. Alternative non ce ne sono. Punto.
A proposito di reati ambientali vi voglio segnalare tre corsi di formazione: Gli accertamenti ambientali degli organi di controllo (14 ottobre), Sanzioni ambientali (26 novembre, v anche il mio video) e il nuovissimo Master Diritto ambientale (a Bologna, dal 4 febbraio 2022).
Alla prossima settimana!
Stefano Maglia
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