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Tu chiamale se vuoi…emissioni…(o omissioni?)

Nei giorni scorsi il Parlamento europeo ha approvato la revisione del Regolamento ESR che stabilisce i livelli vincolanti di riduzioni per le emissioni di gas serra per diversi settori, che ora dovrà essere approvato anche dal Consiglio: successivamente sarà pubblicato sulla GUUE ed entrerà in vigore in tutti i Paesi UE – direttamente e con un valore gerarchico superiore a qualunque altra norma nazionale – entro (solitamente) 20 giorni.

Questo “Regolamento sulla “condivisione degli sforzi” fa parte del Pacchetto “Pronti per il 55% nel 2030”, ovvero quello relativo all’impegno di ridurre di almeno il 55% le emissioni di gas serra entro il 2030 rispetto ai livello del 1990.

Primi effetti? Levata di scudi da parte di agricoltori, industriali, produttori di automobili non elettriche, in particolare – paradossalmente – proprio in Lombardia ed in Emilia Romagna, ovvero le regioni più inquinate d’Europa, con livelli di inquinamento atmosferico costantemente superiori ai livelli di attenzione ed allarme.

Come studioso e come nonno di tre fantastici nipotini residenti in quelle regioni, non voglio, non posso e non debbo pensare che non si faccia mai nulla per superare questa drammatica situazione.

Già 6 anni fa il ministero della Salute evidenziava che vivere in Pianura Padana è più pericoloso che nella Terra dei Fuochi, a causa degli agenti inquinanti presenti nell’atmosfera e soprattutto la concentrazione di polveri sottili è elevatissima, in particolare PM10 e PM2,5, diossido di zolfo e azoto, monossido di carbonio e benzopirene.

In uno studio pubblicato due anni fa su The Lancet Planetary Health sull’impatto dell’inquinamento atmosferico in 1000 città europee, spicca il drammatico primato italiano, e specificamente padano: “Brescia e Bergamo hanno il tasso di mortalità da particolato fine più alto d’Europa, ma tra le prime dieci si trovano anche Vicenza e Saronno. Per la mortalità da biossido di azoto, invece, Torino e Milano si trovano al terzo e al quinto posto. Secondo i ricercatori, ridurre i livelli di PM 2,5 e NO2 entro le linee guida raccomandate dall’Oms permetterebbe di prevenire più di 51 mila morti premature all’anno”.

Queste sono le priorità!!! Ma chi ne parla???

Alla prossima settimana!

Stefano Maglia

s.maglia@tuttoambiente.it

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