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Reati ambientali: benvenuti all’ultima pena!

Strani e frenetici giorni questi pre-Pasquali per la nostra materia, tra importanti Delibere dell’Albo sulla figura del responsabile tecnico gestione rifiuti (v. Commento), proroghe TARI e “stupefacenti” ed incredibili pasticci normativi con scomparsa e ricomparsa dei reati alimentari nel giro di pochi giorni.

Quest’ultima paradossale vicenda, in particolare, frutto o di una vergognosa distrazione tra 3 ministeri (!) o – il che sarebbe anche peggio – di una “manina” compiacente, mi ha spinto a scrivere un Commento di carattere più generale sullo stato del sistema sanzionatorio ambientale del nostro Paese, confrontandolo con quanto, ormai oltre 12 anni fa, costituisce il principio cardine scandito dalla fondamentale Direttiva n. 99/2008/UE (che invito tutti a rileggere) per cui le sanzioni in materia ambientale devono essere “efficaci, proporzionate e dissuasive”.

Dateci un’occhiata, se avete un po’ di tempo, e poi fatemi conoscere le vostre impressioni.

Intanto vi racconto un aneddoto: mentre domenica scorsa scrivevo l’articolo, ho chiesto alla mia nipotina di 4 anni: “secondo te come dovrebbe essere punito chi inquina aria, boschi e fiumi?”. “Il cattivone deve essere messo in una gabbia con un nodo in cima”- dice lei. Ha capito più lei del nostro legislatore cosa si debba intendere per sanzioni ambientali efficaci, proporzionate e dissuasive!

PS: in argomento non posso non segnalarvi ancora il Corso di formazione del 27 aprile su RESPONSABILITA’ E SANZIONI AMBIENTALI: amministrative, penali e tributarie, che terrò insieme al Colonnello della Guardia di Finanza Domenico Manzari. Vi aspetto.

Alla prossima settimana!

Stefano Maglia

s.maglia@tuttoambiente.it

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