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Rifiuti: in prigione, in prigione! O no?

Il terrore corre sul filo. Già, sul filo del rasoio. Leggo con amarezza e stupore (altri aggettivi ce li mettete voi) il Rapporto ISTAT su “I reati contro l’ambiente ed il paesaggio: i dati delle procure. Anni 2006-2016”, i quali meritano una serissima riflessione.

Dunque, in sintesi: più o meno ogni anno sono avviati circa 10.000 procedimenti ambientali (attenzione!!! Qui si parla solo di reati, quindi sono escluse tutte le sanzioni amministrative, ok?), il 90% circa dei quali riguarda la gestione dei rifiuti. Ogni indagine dura in media più di un anno (oltre 400 giorni), ma la cosa più significativa è che solo la metà di questi procedimenti arriva ad azione penale!!! Insomma, su 9000 indagini sulla ipotetica gestione illecita di rifiuti a 400 giorni l’una, in ben circa metà dei casi si giunge a chiusura o archiviazione!!!

Traduzione. Se una azienda vuol gestire residui di produzione come sottoprodotti come in tutti i Paesi evoluti europei, prima si becca una ipotesi di reato e poi forse, se ha avvocati che la sanno, verranno prosciolti quando il treno è passato. Se non adempie ad una prescrizione della provincia, o se ritarda il rinnovo della autorizzazione (dopo che con tempi biblici è stata rilasciata) o se, ancora, si sveglia una mattina e il Consiglio di Stato si inventa che tutte le autorizzazioni al recupero di rifiuti non valgono un tubo, alè! Giù una bella indagine! E se poi nella metà dei casi non se ne fa nulla, ok dai, ci siamo sbagliati. Che sarà mai!

Il grilletto facile non serve a nulla se si sbaglia bersaglio o si spara a caso.

In tutto questo ci si mette anche la Cassazione (sentenza 38787/18), per cui il verbo “impartisce” diventa “può impartire” in caso di estinzione di contravvenzioni ambientali ex parte VI bis TUA. Ok, buono a sapersi. Vorrà dire che se mi fermano a 140 all’ora in autostrada dirò che “non si potrebbero” superare i 130.

Questa strategia della tensione non porta a nulla. Tanto i peggiori eco delinquenti non sono certo quelli che hanno autorizzazioni o prescrizioni, o no?

Per non incorrere in rischi, responsabilità e sanzioni, in particolare nel campo della gestione dei rifiuti, preparatevi e formatevi come si deve. Un consiglio? La prossima edizione del nostro Master GESTIONE RIFIUTI inizia a Roma il prossimo 10 ottobre. Vi aspetto.

Alla prossima settimana!

Stefano Maglia

s.maglia@tuttoambiente.it

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