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D.L. 9 Dicembre 2023, n. 181

Energia: nuovi incentivi per le rinnovabili!

Gazzetta ufficiale: GU Serie Generale n.287

Il 10 dicembre 2023 è entrato in vigore il Decreto-legge 9 dicembre 2023, n. 181 recante “Disposizioni urgenti per la sicurezza energetica del Paese, la promozione del ricorso alle fonti rinnovabili di energia, il sostegno alle imprese a forte consumo di energia e in materia di ricostruzione nei territori colpiti dagli eccezionali eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023″, il cd. “DL Energia.

Analizzando il provvedimento, occorre sicuramente segnalare le seguenti novità:

– Al fine di promuovere e accelerare gli investimenti di autoproduzione di energia rinnovabile, fino al 31 dicembre 2030, nel caso in cui ci siano più istanze concorrenti per la concessione della medesima superficie, gli enti concedenti devono attribuire una preferenza ai progetti di impianti fotovoltaici o eolici volti a soddisfare il fabbisogno energetico dei soggetti iscritti nell’elenco delle imprese a forte consumo di energia elettrica istituito presso la Cassa per i servizi energetici e ambientali (CSEA);

– Il MASE entro 60 giorni dalla entrata in vigore di questo provvedimento deve definire un meccanismo per lo sviluppo di nuova capacità di generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili da parte delle imprese iscritte nell’elenco summenzionato. Si rinvia direttamente al provvedimento per osservare i criteri tecnici che il MASE dovrà rispettare;

– Per incentivare le regioni ad ospitare impianti a fonti rinnovabili una quota dei proventi delle aste delle quote di emissione di anidride carbonica di competenza del MASE, nel limite di 200 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2024 al 2032, è destinata ad alimentare un apposito fondo da istituire nello stato di previsione del MASE e da ripartire tra le regioni per l’adozione di misure per la decarbonizzazione e la promozione dello sviluppo sostenibile del territorio.
Non solo, i titolari di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili di potenza superiore a 20 kW, che abbiano acquisito il titolo per la costruzione degli impianti medesimi nel periodo intercorrente tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2030, sono tenuti a corrispondere al GSE un contributo annuo pari a 10 euro per ogni chilowatt di potenza dell’impianto, per i primi tre anni dalla data di entrata in esercizio.

– Il Testo Unico Ambientale è stato modificato ai seguenti articoli:

  • All’art. 184-quater:

a) al comma 5-bis, le parole «, e salve le ulteriori specificazioni tecniche definite ai sensi del comma 5-ter del presente articolo» sono soppresse;

b) il comma 5-ter è abrogato.

  • All’art. 298, comma 2-ter:

a) al primo periodo, le parole «Con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio, di concerto con il Ministro della salute ed il Ministro dello sviluppo economico ed il Ministro delle politiche agricole e forestali» sono sostituite dalle seguenti: «Con decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, di concerto con il Ministro della salute ed il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali»;

b) il secondo e il terzo periodo sono sostituiti dai seguenti: «La commissione è composta da due rappresentanti del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, due rappresentanti del Ministero della salute, due rappresentanti del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, nonché da un rappresentante del Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie della Presidenza del Consiglio dei ministri. Ai componenti della commissione non sono dovuti compensi, gettoni di presenza, rimborsi spese o altri emolumenti comunque denominati.».

– L’ ENEA, procede alla formazione e alla tenuta di un registro in cui sono iscritti, in tre distinte sezioni, su istanza del produttore o del distributore interessato, i prodotti che rispondono ai seguenti requisiti di carattere territoriale e qualitativo:
a) moduli fotovoltaici prodotti negli Stati membri dell’UE con un’efficienza a livello di modulo almeno pari al 21,5 per cento;
b) moduli fotovoltaici con celle, prodotti negli Stati membri dell’UE con un’efficienza a livello di cella almeno pari al 23,5 per cento;
c) moduli prodotti negli Stati membri dell’UE composti da celle bifacciali ad eterogiunzione di silicio o tandem prodotte nell’Unione europea con un’efficienza di cella almeno pari al 24,0 per cento.

– Sono state infine previste misure urgenti in materia di infrastrutture per il decommissioning (smantellamento) e la gestione dei rifiuti radioattivi.

Leggi testo completo legge

Estratto del provvedimento:

Art. 1

Misure per promuovere l’autoproduzione di energia rinnovabile nei settori energivori a rischio delocalizzazione attraverso la cessione dell’energia rinnovabile a prezzi equi ai clienti finali energivori

1. Tenuto conto dell’esigenza di promuovere e accelerare gli investimenti in autoproduzione di energia rinnovabile nei settori a forte consumo di energia elettrica, in conformita’ al Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC), fino al 31 dicembre 2030, nel caso di piu’ istanze concorrenti per la concessione della medesima superficie ai sensi dell’articolo 12, comma 2, del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, gli enti concedenti, ai fini dell’individuazione del concessionario, attribuiscono una preferenza ai progetti di impianti fotovoltaici o eolici volti a soddisfare il fabbisogno energetico dei soggetti iscritti nell’elenco delle imprese a forte consumo di energia elettrica istituito presso la Cassa per i servizi energetici e ambientali (CSEA).

2. Al medesimo fine di cui al comma 1, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica definisce un meccanismo per lo sviluppo di nuova capacita’ di generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili da parte delle imprese iscritte nell’elenco di cui al comma 1, nel rispetto dei seguenti criteri:

a) la nuova capacita’ di generazione e’ realizzata dalle imprese iscritte nell’elenco di cui al comma 1, anche attraverso aggregazione, o da soggetti terzi con cui le imprese medesime sottoscrivono contratti di approvvigionamento a termine per l’energia rinnovabile, per una potenza complessiva pari ad almeno il doppio di quella oggetto di restituzione ai sensi della lettera i), numero 1). Nel caso in cui la nuova capacita’ di cui al primo periodo sia realizzata da soggetti terzi, l’impresa iscritta nell’elenco di cui al comma 1 assicura che i medesimi si impegnino a restituire l’energia rinnovabile al Gestore dei servizi energetici – GSE S.p.A. (GSE) ai sensi della lettera i);

b) la nuova capacita’ di generazione e’ realizzata mediante: 1) nuovi impianti fotovoltaici, eolici e idroelettrici di potenza minima pari a 1 MW; 2) impianti fotovoltaici, eolici e idroelettrici oggetto di potenziamento ovvero di rifacimento che consentano un incremento di potenza pari ad almeno 1 MW; c) l’entrata in esercizio degli impianti di cui alla lettera b), numero 1), o l’entrata in operativita’ degli interventi di cui alla medesima lettera b), numero 2), avviene entro quaranta mesi dalla data di stipula del contratto di cui alla lettera d), salvo cause di forza maggiore o casi di ritardo nella conclusione dei procedimenti amministrativi finalizzati alla realizzazione di nuova capacita’ di generazione, sempreche’ il ritardo non sia imputabile o ascrivibile all’impresa;

d) nelle more dell’entrata in esercizio di nuova capacita’ di generazione degli impianti di cui alla lettera b), le imprese iscritte nell’elenco di cui al comma 1 hanno facolta’ di richiedere al GSE l’anticipazione, per un periodo di trentasei mesi, di una quota parte delle quantita’ di energia elettrica rinnovabile e delle relative garanzie di origine, mediante la stipula di contratti per differenza a due vie. Il prezzo di cessione dell’energia anticipata ai sensi della presente lettera e’ definito dal GSE almeno trenta giorni prima del termine per la presentazione delle richieste di anticipazione stessa, tenuto conto del costo efficiente medio di produzione di energia rinnovabile da impianti di dimensione di scala efficiente che utilizzano tecnologie mature competitive;

e) la quantita’ di energia elettrica rinnovabile resa disponibile dal GSE, a fronte delle richieste di anticipazione ai sensi della lettera d), e’ pari all’energia nella disponibilita’ del GSE medesimo derivante da impianti a fonti rinnovabili che beneficiano di tariffe onnicomprensive, di meccanismi del ritiro dedicato dell’energia di cui all’articolo 13, commi 3 e 4, del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, o dello scambio sul posto di cui all’articolo 6 del medesimo decreto legislativo n. 387 del 2003;

f) il GSE rende disponibile l’energia elettrica oggetto di anticipazione sul mercato elettrico gestito dal Gestore del mercato elettrico – GME S.p.A. (GME), nei limiti della produzione attesa;

g) per ogni singola impresa iscritta nell’elenco di cui al comma 1, la quantita’ di energia elettrica rinnovabile oggetto di richiesta di anticipazione ai sensi della lettera d) non puo’ essere superiore, su base annua, ai consumi medi annui rilevanti ai fini dell’iscrizione nell’elenco di cui al comma 1;

h) la quantita’ di energia elettrica di cui alla lettera e) e’ assegnata alle imprese iscritte nell’elenco di cui al comma 1 in relazione alla quantita’ richiesta ai sensi della lettera d) del presente comma. Nel caso in cui l’ammontare complessivo di energia elettrica richiesto ecceda la quantita’ nella disponibilita’ del GSE, lo stesso provvede a riproporzionare le quantita’ in base alle richieste di anticipazione presentate;

i) la restituzione dell’energia elettrica rinnovabile e delle relative garanzie di origine oggetto di anticipazione ai sensi della lettera d) avviene sulla base di contratti per differenza stipulati tra l’impresa e il GSE, recanti almeno le seguenti condizioni: 1) la potenza oggetto del contratto o, nel caso di una molteplicita’ di impianti, dei contratti e’ tale per cui, sulla base delle stime sulla produzione attesa annua effettuate dal GSE e differenziate in ragione della tipologia e della localizzazione degli impianti, l’energia elettrica rinnovabile complessivamente ceduta al termine del contratto sia pari in valore atteso a quella oggetto di anticipazione. Nel caso in cui il contratto abbia a oggetto una quota parte della potenza degli impianti, l’energia ceduta al GSE e’ determinata mediante ripartizione pro quota in ciascun periodo rilevante sulla base della potenza contrattualizzata; 2) al fine di riconoscere adeguata remunerazione al servizio di anticipazione svolto dal GSE, il prezzo di cessione e’ pari al prezzo dell’energia anticipata dal GSE, senza prevedere alcuna rivalutazione per l’inflazione. E’ fatta salva la previsione relativa all’applicazione di indicizzazioni durante il periodo di restituzione, ove prevista negli schemi di contratto tipo utilizzati dal GSE per il supporto alla produzione di energia rinnovabile; 3) la durata del periodo di restituzione e’ pari a venti anni a decorrere dalla data di entrata in esercizio degli impianti; 4) la produzione attesa e’ resa disponibile sul mercato elettrico gestito dal GME; 5) fermo restando quanto previsto dai numeri 1), 2), 3) e 4), si applica la disciplina contrattuale prevista in materia di supporto alla produzione di energia rinnovabile da impianti che utilizzano tecnologie mature; l) ai fini della stipula dei contratti di cui alla lettera d), le imprese iscritte nell’elenco di cui al comma 1 presentano idonea garanzia a copertura dei rischi per il mancato adempimento delle obbligazioni assunte;

m) a copertura del premio della garanzia di cui alla lettera l) puo’ essere riconosciuto un contributo di valore complessivo non superiore a 100 milioni di euro e non superiore a 1 milione di euro per ciascuna impresa, nel rispetto della disciplina dell’Unione europea in materia di aiuti di Stato. Il contributo a copertura del premio della garanzia puo’ essere riconosciuto attraverso la variazione degli importi da regolare nell’ambito dei contratti di cui alla lettera d);

n) per i contratti di approvvigionamento a termine di energia rinnovabile stipulati tra le imprese iscritte nell’elenco di cui al comma 1 e i soggetti terzi ai sensi della lettera a) del presente comma, e’ promossa l’utilizzazione della piattaforma gestita dal GME di cui all’articolo 28 del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199.

3. L’Autorita’ di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA), con uno o piu’ provvedimenti, stabilisce le modalita’ per la copertura degli oneri derivanti dall’anticipazione, ai sensi del comma 2, lettera d), dell’energia nella disponibilita’ del GSE, nonche’ le modalita’ di riconoscimento e di copertura degli eventuali oneri derivanti dalla lettera m) del medesimo comma 2, a valere sulla componente degli oneri generali afferenti al sistema elettrico destinata al sostegno delle fonti rinnovabili di energia.

4. Per le finalita’ di cui ai commi 1 e 2, il GSE ha facolta’ di accedere ai dati presenti nel Sistema informativo integrato (SII) istituito presso la societa’ Acquirente Unico S.p.A. ai sensi dell’articolo 1-bis del decreto-legge 8 luglio 2010, n. 105, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 agosto 2010, n. 129.

 

Art. 4

Disposizioni per incentivare le regioni a ospitare impianti a fonti rinnovabili

1. Per finalita’ di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale, una quota dei proventi delle aste delle quote di emissione di anidride carbonica di cui all’articolo 23 del decreto legislativo 9 giugno 2020, n. 47, di competenza del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, nel limite di 200 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2024 al 2032, e’ destinata ad alimentare un apposito fondo da istituire nello stato di previsione del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica e da ripartire tra le regioni per l’adozione di misure per la decarbonizzazione e la promozione dello sviluppo sostenibile del territorio.

2. Per le medesime finalita’ di cui al comma 1, i titolari di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili di potenza superiore a 20 kW, che abbiano acquisito il titolo per la costruzione degli impianti medesimi nel periodo intercorrente tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2030, sono tenuti a corrispondere al Gestore dei servizi energetici – GSE S.p.A. (GSE) un contributo annuo pari a 10 euro per ogni chilowatt di potenza dell’impianto, per i primi tre anni dalla data di entrata in esercizio. Il contributo di cui al primo periodo, al netto delle risorse necessarie per la copertura dei costi della convenzione di cui al comma 3, e’ versato dal GSE all’entrata del bilancio dello Stato, per essere riassegnato al fondo di cui al comma 1.

3. Le attivita’ necessarie all’operativita’ delle misure di cui ai commi 1 e 2 sono affidate al GSE e sono disciplinate mediante apposita convenzione sottoscritta con il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica. Il GSE definisce e pubblica sul proprio sito internet istituzionale i flussi informativi che la societa’ Terna S.p.A., sulla base delle informazioni contenute nel sistema di Gestione delle anagrafiche uniche degli impianti di produzione (GAUDI’), e’ tenuta a trasmettere al Gestore medesimo in relazione agli impianti di produzione di cui al comma 2. Alla copertura dei costi derivanti dalle attivita’ di cui al primo periodo si provvede nel limite di 5 milioni di euro per il 2024 a valere sulle risorse relative ai contributi annui di cui al comma 2.

4. Con decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, d’intesa con la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sono stabiliti le modalita’ e i criteri di riparto tra le regioni delle risorse di cui ai commi 1 e 2, tenendo conto, in via prioritaria, del livello di conseguimento degli obiettivi annui di potenza installata ai sensi dell’articolo 20, comma 2, del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199, nonche’ dell’impatto ambientale e del grado di concentrazione territoriale degli impianti di cui al comma 2 del presente articolo. Per l’anno 2024, il decreto di cui al primo periodo stabilisce le modalita’ di riparto dello stanziamento di cui al comma 1 tra le regioni che abbiano provveduto con legge all’individuazione delle aree idonee entro il termine di cui all’articolo 20, comma 4, del decreto legislativo n. 199 del 2021, o comunque non oltre il termine del 31 dicembre 2024.

5. Il presente articolo non si applica ai titolari di impianti alimentati da fonti energetiche geotermiche tenuti al pagamento dei contributi di cui all’articolo 16, comma 4, del decreto legislativo 11 febbraio 2010, n. 22, ne’ ai titolari di impianti idroelettrici tenuti al pagamento di contribuiti per la realizzazione di misure di compensazione ambientale e territoriale ai sensi dell’articolo 12, comma 1-ter, lettera l), del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79.

 

Art.11

Misure urgenti in materia di infrastrutture per il decommissioning e la gestione dei rifiuti radioattivi

1. Al decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) all’articolo 25, comma 2: 1) le parole: «e lo stoccaggio» sono sostituite dalle seguenti: «, lo stoccaggio e lo smaltimento,»; 2) dopo la parola «radioprotezione» sono aggiunte le seguenti: «o connesse agli interventi descritti nel programma di incentivazione di cui all’articolo 26, comma 1, lettera e-ter)»;

b) all’articolo 26: 1) al comma 1: 1.1) alla lettera e-bis) il segno di interpunzione «.» e’ sostituito dal seguente: «;»; 1.2) dopo la lettera e-bis), e’ aggiunta la seguente: «e-ter) predispone, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, un programma degli interventi oggetto di misure premiali e delle relative misure premiali a vantaggio delle comunita’ territoriali ospitanti il Parco tecnologico e lo trasmette al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica che lo approva entro i successivi trenta giorni.»;

2) dopo il comma 1, e’ inserito il seguente: «1-bis. E’ autorizzata la spesa di 1 milione di euro annui a decorrere dall’anno 2024 finalizzata al riconoscimento di misure premiali sulla base del programma approvato ai sensi del comma 1, lettera e-ter). Ai relativi oneri, pari a 1 milione di euro annui a decorrere dall’anno 2024, si provvede, quanto a 1 milione di euro per l’anno 2024, mediante corrispondente riduzione delle proiezioni dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2023-2025, nell’ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2023, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica e, quanto a 1 milione di euro annui a decorrere dall’anno 2025, mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all’articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.

c) all’articolo 27: 1) al comma 5, dopo la parola «idonee» e’ inserita la seguente: «(CNAI)»; 2) dopo il comma 5, sono inseriti i seguenti: «5-bis. Il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica pubblica sul proprio sito istituzionale l’elenco delle aree presenti nella proposta di CNAI. Gli enti territoriali le cui aree non sono presenti nella proposta di CNAI, nonche’ il Ministero della difesa per le strutture militari interessate, entro trenta giorni dalla pubblicazione dell’elenco di cui al primo periodo, possono presentare la propria autocandidatura a ospitare sul proprio territorio il Parco tecnologico e chiedere al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica e alla Sogin S.p.A. di avviare una rivalutazione del territorio stesso, al fine di verificarne l’eventuale idoneita’. Possono altresi’ presentare la propria autocandidatura ai sensi del secondo periodo gli enti territoriali le cui aree sono presenti nella proposta di CNAI.

5-ter. Nel caso di presentazione, entro il termine previsto, di autocandidature ai sensi del comma 5-bis, il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica redige un elenco delle autocandidature medesime e lo trasmette alla Sogin S.p.A. Entro i trenta giorni successivi, la Sogin S.p.A. procede alle valutazioni di competenza e trasmette le relative risultanze all’autorita’ di regolamentazione competente. Entro trenta giorni dalla ricezione delle risultanze di cui al secondo periodo, l’autorita’ di regolamentazione competente provvede a esprimere il proprio parere e a trasmetterlo al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica e alla Sogin S.p.A.

5-quater. Entro trenta giorni dalla ricezione del parere di cui al comma 5-ter, la Sogin S.p.A., tenuto conto del parere medesimo, predispone una proposta di Carta nazionale delle aree autocandidate (CNAA), contenente l’ordine di idoneita’ delle aree ivi incluse, e la trasmette al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica. 5-quinquies. Entro trenta giorni dalla ricezione della proposta di CNAA, il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, con il supporto tecnico della Sogin S.p.A., avvia, per la proposta stessa, la procedura di valutazione ambientale strategica (VAS) di cui al titolo II della parte seconda del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. In caso di mancata presentazione, entro il termine di cui al comma 5-bis, di autocandidature a ospitare il Parco tecnologico, il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, entro i trenta giorni successivi alla scadenza del termine stesso, avvia la procedura di VAS sulla proposta di CNAI di cui al comma 5.

5-sexies. La Sogin S.p.A., entro i trenta giorni successivi alla conclusione della procedura di VAS, aggiorna la proposta di CNAA o di CNAI e il relativo ordine di idoneita’, tenendo conto delle risultanze della procedura medesima e la trasmette al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, che richiede il parere tecnico all’autorita’ di regolamentazione competente.

5-septies. L’autorita’ di regolamentazione competente, entro trenta giorni dalla richiesta ai sensi del comma 5-sexies, esprime il proprio parere tecnico sulla proposta di CNAA o di CNAI di cui al comma 5-sexies e lo trasmette al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica.»; 3) al comma 6: 3.1) il primo periodo e’ sostituito dal seguente: «Il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, con proprio decreto, di concerto con Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, approva la CNAA o la CNAI, con il relativo ordine di idoneita’.»; 3.2) al secondo periodo, le parole «La Carta e’ pubblicata» sono sostituite dalle seguenti: «La CNAA o la CNAI e’ pubblicata»; 4) dopo il comma 6, sono inseriti i seguenti: «6-bis. Entro trenta giorni dall’approvazione della CNAA, la Sogin S.p.A. avvia con le regioni e gli enti locali delle aree incluse nella CNAA medesima, nonche’ con il Ministero della difesa in relazione alle strutture militari, trattative bilaterali finalizzate all’insediamento del Parco tecnologico. Con specifico protocollo di accordo, sottoscritto nel corso delle trattative di cui al primo periodo, sono individuati gli interventi descritti nel programma di incentivazione di cui all’articolo 26, comma 1, lettera e-ter), che beneficiano di misure premiali nel rispetto delle quantificazioni economiche di cui al comma 1-bis del medesimo articolo 26. A conclusione del procedimento, il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica acquisisce l’intesa delle regioni nel cui territorio ricadono le aree autocandidate ovvero del Ministero della difesa in relazione alle strutture militari. 6-ter. Con riferimento a ciascuna area oggetto di intesa ai sensi del comma 6-bis, nell’ordine di idoneita’ di cui al comma 6 e fino all’individuazione dell’area ove ubicare il sito del Parco tecnologico, la Sogin S.p.A. effettua, entro quindici mesi dal perfezionamento dell’intesa, le indagini tecniche nel rispetto delle modalita’ definite dall’Agenzia. L’Agenzia vigila sull’esecuzione delle indagini tecniche, ne esamina le risultanze finali ed esprime al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica parere vincolante sulla idoneita’ del sito proposto. In esito alle indagini tecniche, la Sogin S.p.A. formula una proposta di localizzazione al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica.»;

5) al comma 7:

5.1) il primo, il secondo e il terzo periodo sono sostituiti dai seguenti: «In assenza di autocandidature di cui al comma 5-bis o nel caso che le medesime non siano risultate idonee ai sensi del comma 5-ter, entro cinque giorni dall’approvazione della CNAI, la Sogin S.p.A. invita le regioni e gli enti locali nel cui territorio ricadono le aree idonee alla localizzazione del Parco tecnologico a comunicare, entro i successivi sessanta giorni, il loro interesse a ospitare il Parco stesso e avvia trattative bilaterali finalizzate al suo insediamento. Con specifico protocollo di accordo, sottoscritto nel corso delle trattative di cui al primo periodo, sono individuati gli interventi descritti nel programma di incentivazione di cui all’articolo 26, comma 1, lettera e-ter), che beneficiano di misure premiali nel rispetto delle quantificazioni economiche di cui al comma 1-bis del medesimo articolo 26. La semplice manifestazione di interesse non comporta alcun impegno da parte delle regioni o degli enti locali.»;

5.2) al quarto periodo, le parole «il livello di priorita’» sono sostituite dalle seguenti: «l’ordine di idoneita’»;

6) al comma 8, primo periodo, le parole «e dalla Regione», sono sostituite dalle seguenti: «e dalle regioni coinvolte»;

d) all’articolo 34-bis, comma 1, dopo le parole «all’Agenzia» sono aggiunte le seguenti: «e ogni riferimento al Ministero o al Ministro dello sviluppo economico e al Ministero o al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e’ da intendersi al Ministero o al Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica.».

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