Il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato le conclusioni sui cambiamenti climatici che costituiranno la base della posizione dell’UE nella prossima conferenza sui cambiamenti climatici (COP 24) in programma a dicembre a Katowice, in Polonia. Siamo in una situazione di urgenza senza precedenti, da quanto si legge nel Comunicato Stampa del 9 ottobre 2018: nelle conclusioni i ministri dell’ambiente hanno reagito anche alla relazione speciale del gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) concernente gli impatti di un riscaldamento globale di 1,5ºC rispetto ai livelli preindustriali, e sulle tendenze delle emissioni di gas a effetto serra su scala mondiale ivi connesse.
 

Gli stessi ministri rammentano i progressi conseguiti negli ultimi mesi dall’UE in materia di legislazione che rispetta gli impegni di ridurre le emissioni di gas a effetto serra, quali ad esempio il nuovo obiettivo sulle energie rinnovabili per il 2030 del 32%, il nuovo obiettivo di efficienza energetica del 32,5%, la riforma del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS), gli obiettivi di riduzione delle emissioni nei settori che non rientrano nell’ETS e l’integrazione della destinazione dei suoli, del cambiamento della destinazione dei suoli e della silvicoltura (LULUCF) nel quadro dell’UE per il clima e l’energia.
 

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Una crescita a basse emissioni e resiliente ai cambiamenti climatici – conclude il Comunicato – è possibile: l’UE continua a ottenere risultati soddisfacenti nel disaccoppiamento della crescita economica dalle emissioni. Tra il 1990 e il 2016 il PIL dell’UE è cresciuto del 53%, mentre le emissioni totali sono diminuite del 22,4%. La quota dell’UE di emissioni globali di gas a effetto serra è diminuita, secondo le stime, dal 17,3% nel 1990 al 9,9% nel 2012“.
 


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