Dal 23 gennaio 2018, attraverso la Gazzetta Ufficiale, il Ministero dell’Ambiente ha determinato la misura del sovracanone annuo BIM per il biennio 2018-2019.

In Italia il gestore di un impianto idroelettrico deve corrispondere un’imposta agli enti pubblici locali, quali Comuni, Province e Regioni interessate, che prende il nome di Canone Idrico, dovuto per la concessione e lo sfruttamento di acque pubbliche con lo scopo di produzione di energia elettrica.

Precisamente, tutti gli impianti sono tenuti a corrispondere il canone idrico di concessione, mentre per gli Enti Rivieraschi e i Bacini Imbriferi Montani è previsto un sovracanone, per gli impianti di potenza nominale media superiore a 220 kW.

Con il Decreto Ministeriale 21 dicembre 2017, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.18 del 23 gennaio 2018, il Ministero dell’Ambiente ha provveduto a determinare la misura del sovracanone annuo BIM, quello dovuto, cioè, dai concessionari di grandi derivazioni d’acqua per produzione di forza motrice le cui opere di presa siano situate, in tutto o in parte, nell’ambito del perimetro imbrifero montano.

Per bacino imbrifero montano si intende il territorio delimitato da una cintura montuosa o collinare che funge da spartiacque, che si trova al di sopra di una certa quota assoluta: è la zona che raccoglie le acque piovane e le convoglia a fondovalle nel corso d’acqua principale.

La misura, decorrente a partire dal 12 febbraio 2018, è fissata in € 30,67 per ogni kW di potenza nominale media risultante dall’atto di concessione, e copre il biennio 1º gennaio 2018 – 31 dicembre 2019. Il sovracanone contribuisce a generare la disponibilità di ingenti somme per i comuni compresi nel bacino imbrifero di appartenenza, destinate a opere di carattere pubblico locali o collettive.

Gli interessati possono consultare online il testo del DM cliccando sul seguente link: DM 21 dicembre 2017

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