La direttiva sull’acqua potabile, che definisce norme di qualità essenziali per le acque destinate al consumo umano, chiede agli Stati membri di monitorare regolarmente la qualità di tali acque e consente di includere, a livello nazionale, ulteriori requisiti supplementari specifici per il territorio nazionale, purché ciò si traduca nell’imposizione di requisiti più rigorosi.
 

La qualità dell’acqua potabile deve essere, inoltre, notificata alla Commissione ogni tre anni. In risposta all’iniziativa dei cittadini europei intitolata “Right2Water” (L’acqua è un diritto), il 1o febbraio 2018 la Commissione ha proposto di aggiornare la direttiva, in vigore da 20 anni.
 

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Il 23 ottobre 2018 il Parlamento europeo ha approvato delle regole che migliorano ulteriormente la qualità e l’accesso all’acqua potabile e riducono i rifiuti di plastica (v. Emendamenti del Parlamento europeo, approvati il 23 ottobre 2018, alla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano). Da quanto riportato sul portale del Parlamento Europeo, secondo la relazione redatta dall’Agenzia europea dell’ambiente (2016), più del 98,5% dei test effettuati sui campioni di acqua potabile, eseguiti tra il 2011 e il 2013, rispetta gli standard dell’Unione europea.
 

La legislazione mira ad aumentare ulteriormente la qualità dell’acqua del rubinetto rendendo più severi i limiti massimi per certi inquinanti come il piombo (da dimezzare) o batteri nocivi e introducendo limiti anche per alcuni modificatori endocrini. Saranno monitorati anche i livelli delle microplastiche. Le nuove norme mirano ad aumentare la trasparenza e a fornire ai consumatori l’accesso alle informazioni“, si legge sul portale, relativamente alla bozza della nuova direttiva sull’acqua potabile, approvata dall’Europarlamento con 300 voti favorevoli, 98 contrari e 274 astensioni.
 

Viene, peraltro, osservato che un’acqua di migliore qualità potrebbe contribuire alla riduzione del consumo di bottiglie di plastica, “riducendo le emissioni di CO2 e dei rifiuti di plastica“.
 

Incentivi anche per il consumo dell’acqua del rubinetto: “gli eurodeputati vogliono adottare misure come l’installazione di fontane pubbliche nei luoghi aperti al pubblico (inclusi centri commerciali e aeroporti) e incoraggiano i ristoranti a usare l’acqua del rubinetto“.
 

Dopo l’approvazione del Parlamento europeo, le norme devono ora essere negoziate con il Consiglio e con la Commissione europea.
 


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