Secondo il XIII rapporto del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) “Gli indicatori del clima in Italia”, pubblicato a luglio 2018, il 2017 a livello globale è stato il terzo anno più caldo, sia della serie di temperature medie annuali su terraferma, che di quella su continenti e oceani insieme, nonché il secondo anno più “secco” per l’Italia.

 

Il Rapporto, fondamentale per valutare gli impatti e definire le strategie e i piani di adattamento ai cambiamenti climatici, è stato elaborato sulla base di delle osservazioni di circa 1100 stazioni di monitoraggio meteoclimatico. Quanto alle temperature, il Rapporto (scaricabile qui) reca un +1.20 °C per la temperatura media globale, il 3° anno più caldo della serie storica dopo il 2016 e il 2015, ed un +1.30°C in Italia: “Fino al mese di agosto compreso, il 2017 è stato l’anno nettamente più caldo di tutta la serie storica, con un’anomalia media nazionale negli 8 mesi di quasi +2 °C.”, andamento analogo a quello della temperatura superficiale dei mari italiani. L’estate italiana ha registrato numerosi record di temperatura massima assoluta: 8 stazioni della rete sinottica nazionale hanno raggiunto temperature maggiori o uguali a 40°C.

Male anche per le precipitazioni. Il 2017 è stato l’anno della siccità, che ha causato gravi problemi di gestione delle risorse idriche: “con un’anomalia di precipitazione cumulata media in Italia di -22% circa, il 2017 si colloca al 2° posto, appena dopo il 2001, tra gli anni più “secchi” dell’intera serie dal 1961”, si pensi solo al mese di ottobre, con un’anomalia media di -78%. In particolare, poi, la Sicilia ha registrato fino a 158 giorni asciutti consecutivi, e la Sardegna da 120 a 130. Nonostante l’elevato numero di giorni asciutti consecutivi, non sono mancati eventi estremi con precipitazioni intense di brevissima, breve e media durata.


Condividi: