Il 22 giugno 2018, a Roma, si è tenuta l’Assemblea Pubblica di Assocarta, in tema di economia circolare e sviluppo sostenibile dell’industria cartaria secondo il nuovo Rapporto Ambientale 2018.

Come precisato dal Presidente di Assocarta, Girolamo Marchi, “la produzione dell’industria cartaria italiana nel primo quadrimestre 2018 è cresciuta dell’1,5% […] così come il fatturato, aumentato del 6,5%, a parziale recupero dei rincari record dei prezzi delle cellulose”, aggiungendo che “sotto il profilo della circolarità migliorano le performance, con un incremento del 2,2% del consumo di carta da riciclare, prossimo ai 5 milioni di tonnellate l’anno”.

 

In particolare, il 2017 ha realizzato una produzione di 9,1 milioni di tonnellate di carta e cartone (+2,1% 2017/2016) e generato un fatturato di 7,41 miliardi di € (+5,9% 2017/2016), il migliore conseguito dal 2007. Prosegue, Marchi, osservando che “è necessario che le cartiere italiane possano operare in condizioni di parità rispetto ai competitors europei. Il settore chiede, infatti, agli interlocutori politici niente più che le condizioni di costo per l’acquisto del gas dei concorrenti (Francia e Germania) oltre al definitivo varo del meccanismo di riduzione degli oneri parafiscali sia con l’ampliamento delle interconnessioni con il Nord Europa (TENP) e i Balcani (TAP)”. Quest’ultimo, aggiunge, “è indispensabile all’industria per continuare a riciclare e fare economia circolare”, tanto più indispensabile se si considera che il settore non può utilizzare i propri scarti, come fanno i concorrenti esteri per produrre energia.

Da qui l’auspicio: “dev’essere obbligatorio considerare nella pianificazione regionale e provinciale il recupero di questi scarti”.

 

Il tasso di circolarità (rapporto tra materiali riciclati e uso complessivo delle materie prime) del settore cartario, anche grazie ad investimenti per la conversione di impianti dalla produzione di carte grafiche all’imballaggio, registra un + 55%, con punte dell’80% nelle carte per imballaggio, a fianco di una media italiana del 17,8% e di quella europea dell’11,4%.

 

Il settore cartario” continua Marchi “oltre che al riciclo della carta, da sempre è impegnato nell’utilizzo attento e sostenibile dello stock di beni che costituiscono il capitale naturale come acqua, foreste e aria, per la tutela delle generazioni future”: l’84% della pasta per carta vergine impiegata dalle cartiere italiane sono dotati di certificazione forestale e l’acqua è, per il 90%, acqua di riciclo.


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