La necessità di attuare gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) e l’accordo di Parigi dev’essere al centro di tutti i futuri negoziati commerciali dell’Unione Europea.
Così si è espresso il Comitato economico e sociale europeo nel proprio parere sul tema «Il ruolo fondamentale del commercio e degli investimenti nel conseguire e attuare gli obiettivi di sviluppo sostenibile», pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale UE dell’11 aprile 2018.
 
Si tratta degli obiettivi dell’Agenda 2030, approvata nel 2015 da più di 150 leader internazionali, focalizzati sulla lotta alla povertà e all’ineguaglianza e alla promozione dello sviluppo sociale ed economico. Essi hanno carattere globale e sono universalmente applicabili e interconnessi: tutti i paesi devono condividere la responsabilità del loro conseguimento.
 
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile sono, si legge nel parere, priorità assolute a livello mondiale e l’Unione ha, in questo contesto, la fortuna di vantare la credibilità necessaria per “svolgere un’efficace funzione di ponte tra paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo”, senza contare che l’attuazione di tali obiettivi dovrebbe avvenire in sinergia con la promozione dei valori europei nel mondo.
 
Servono politiche commerciali e di investimento favorevoli a tali obiettivi.
In particolare, il Comitato fa leva sull’obiettivo n. 17, relativo al rilancio del partenariato globale per lo sviluppo sostenibile. Tale obiettivo tende, infatti, ad un “sistema di scambi commerciali multilaterali universale, basato su norme, aperto, non discriminatorio ed equo, nel quadro dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC)”.
 
Quanto alle politiche dell’UE, il Comitato auspica che l’Unione si concentri maggiormente nel massimizzare le sinergie tra le politiche esistenti e gli obiettivi di sviluppo sostenibile, specialmente avviando una serie di azioni in ambiti di intervento strategici, “quali il rinnovo dell’accordo di partenariato ACP-UE (accordo di Cotonou) e più in generale la propria interazione con le regioni interessate da tale accordo”.
Ritiene, poi, che l’uso degli scambi commerciali debba anche promuovere l’integrazione regionale e gli OSS, specialmente nelle regioni in cui non sono ancora stati raggiunti accordi di partenariato economico. Così anche le relazioni bilaterali, quale ad esempio quella con la Cina in merito all’iniziativa One Belt, One Road (la nuova Via della seta), costituiscono un utile strumento per promuovere l’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile
 
Indispensabile risulta essere, inoltre, la condotta responsabile delle imprese: tutte devono essere “incoraggiate ad assumersi la responsabilità dell’impatto che esse hanno sulla società, attraverso un’analisi approfondita (due diligence) basata sul rischio”, e ci si aspetta che il settore privato fornisca un terzo delle risorse previste per l’attuazione degli OSS. Il Comitato sottolinea che la mobilitazione delle risorse è agevolata anche da politiche fiscali internazionali dirette a sostenere gli investimenti per realizzare tali obiettivi.
 
Infine, il Comitato ribadisce l’importanza di una valutazione completa del probabile impatto che l’attuazione degli OSS e dell’accordo di Parigi avrà sulla politica commerciale dell’Unione, compresa l’agricoltura: “le buone politiche iniziano con una buona analisi”.


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