Con D.M. 7 novembre 2017 il Ministero dell’Ambiente ha approvato lo Statuto del Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati, di cui all’Allegato 1 al medesimo. Il provvedimento, in vigore dal 3 dicembre 2017, adottato sulla base di quanto previsto in materia dall’art. 236 del D.L.vo 152/2006, specifica che il Consorzio, dalla durata illimitata, è aperto alla partecipazione di tutti gli operatori nel rispetto, tra gli altri, dei principi di trasparenza, di libera circolazione e di massimo rendimento possibile, ed intende destinare gli oli usati raccolti in via prioritaria alla rigenerazione tesa alla produzione di oli base (concordando con le imprese del settore i relativi parametri tecnici), nonché, in via sussidiaria, alla combustione o coincenerimento, oppure, quale ultima opzione, allo smaltimento tramite incenerimento o deposito permanente. A tal proposito, figurano tra i suoi compiti, puntualmente elencati all’art. 3 dello Statuto, quelli di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e promozione della raccolta degli oli usati, compresa la possibilità di provvedervi direttamente (nelle aree in cui risulti difficoltosa o economicamente svantaggiosa, ovvero nel caso in cui nessuna impresa di rigenerazione ne faccia richiesta), e di selezionare gli oli usati raccolti ai fini della loro corretta eliminazione tramite le operazioni sopra indicate. Per le imprese alle quali saranno ceduti gli oli usati rigenerabili è previsto, poi, un corrispettivo a fronte del trattamento, determinato ed erogato secondo quanto stabilito dallo Statuto stesso.
Il Consorzio, inoltre, persegue e incentiva lo studio, la sperimentazione e la realizzazione di nuovi processi di trattamento e di impiego alternativi, ed assicura, infine, che l’avvio alla combustione dell’olio usato non rigenerabile e lo smaltimento dell’olio usato non riutilizzabile avverranno nel rispetto delle disposizioni contro l’inquinamento. (LM)


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