E’ al vaglio dell’UE la proposta di Piano Nazionale integrato per l’energia e il clima, elaborata dai Ministeri dello Sviluppo, dell’Ambiente e dei Trasporti nella consapevolezza “dei potenziali benefici insiti nella vasta diffusione delle rinnovabili e dell’efficienza energetica, connessi alla riduzione delle emissioni inquinanti e climalteranti, al miglioramento della sicurezza energetica e alle opportunità economiche e occupazionali“, si legge all’inizio del documento. Lo ha reso noto lo stesso Ministero dell’Ambiente, attraverso il Comunicato Stampa di seguito riportato:

 

Inviato in Europa il Piano nazionale. Per la prima volta ci sarà la VAS per consentire la più ampia partecipazione

Roma, 8 gennaio 2018 – “Il Piano Energia e Clima inviato oggi in Europa è una precisa scelta di campo che condurrà l’Italia fuori dal fossile, come promesso. Non solo, ma per la prima volta quando si decide una strategia energetica l’ambiente ha un ruolo paritario rispetto agli altri ministeri. Non era mai accaduto con altri governi. Abbiamo lavorato in questi mesi con un’officina condivisa tra tre ministeri, Ambiente, Sviluppo economico e Trasporti e infrastrutture, e il documento che si può leggere oggi è la prova che è stata realizzata una rivoluzione copernicana”. Così il ministro dell’Ambiente Sergio Costa commentando la pubblicazione del Piano Energia e Clima.

Per la prima volta è prevista la Vas, la Valutazione ambientale strategica che dovrà esaminare l’impatto ambientale del piano nel corso del 2019. “Abbiamo fortemente voluto la Vas perché è importantissimo valutare l’impatto ambientale delle scelte energetiche e perché quando parliamo di lotta ai cambiamenti climatici le nostre non sono parole vuote ma impegni concreti”.

Il Piano è vincolante per l’Italia: una volta che l’Europa lo avrà approvato non si potrà prescindere dagli obiettivi elencati.

Sono molto soddisfatto – aggiunge Costa – perché l’uscita dal carbone, al più tardi nel 2025, le rinnovabili al 30% nel 2030, la riduzione dei consumi energetici del 43% al 2030 sono degli impegni concreti e non un libro dei desideri”.

Nel 2024 gli obiettivi potranno essere revisionati solo al rialzo, ecco che il 30% delle rinnovabili potrà diventare il 32% e magari anche di più, – conclude il ministro – partendo però già da un obiettivo ambizioso e nello stesso tempo concreto e realizzabile”.
La Vas comporterà anche un confronto pubblico tra tutti gli stakeholders e con i territori, quindi con tutti i cittadini, per approdare a un processo il più partecipato possibile”.

 


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